17 gennaio 2011

Sant’Antonio Abate , gli animali e la macellazione rituale cristiana (o cattolica)


Il 17 gennaio ricorre la festività di Sant’Antonio Abate (Sant’Antuono) , protettore degli animali; ufficialmente inizia il carnevale.
La benedizione degli animali è (era) diffusa in quasi tutti i comuni italiani, ora alla benedizione si portano soprattutto  gli automezzi.
Anche per Sant’Antonio, come per San Francesco, 4 ottobre  e San Rocco, 16 agosto, di fatto la “festa” si fa agli animali, soprattutto ai maiali.
Una strage  che si consuma nei cortili delle case dei piccoli comuni, nelle cascine, nelle case di campagna.
Una strage legata alla neve, la prima nevicata di gennaio è il presagio di morte, morte che si concretizza entro il 17.
Per i cittadini ci pensa la macellazione industriale, tutti i giorni.
Qualche minuto di silenzio e raccoglimento per i milioni di maiali macellati in casa in “onore” di Sant’Antonio, glieli dobbiamo.
Già dalla mattina percepisce l’odore di morte, si aggira inquieto nella porcilaia casalinga dove ha trascorso, perlopiù al buio, la sua esistenza.
Quando è il momento di essere condotto fuori, la luce lo acceca, il freddo lo mette sul chi vive, coltellacci e catini sono pronti assieme all’euforia degli assassini.
Si impunta, comincia a gridare; li avete mai sentiti i maiali condotti alla morte?
Non solo lo sguardo del maiale è simile a quello umano, ma anche l’urlo di disperazione.
Strattonato, punzonato, viene trascinato fino al tavolaccio: il catino per raccogliere il sangue è già pronto.
Per farlo sdraiare occorrono più persone, il maiale grida, implora  un aiuto che non gli può arrivare.
Disteso su un lato e tenuto fermo da una moltitudine, terrorizzato continua a gridare.
Qualcuno dalla folla dei presenti, il più feroce di tutti, si avvicina al maiale, sistema il catino e con un coltellaccio gli  taglia  la gola: il sangue – novelli ed antichi vampiri! – va raccolto.
Un fiume di sangue comincia a scorrere e affievolisce a poco a poco le urla. Non grida più, ma è ancora vivo.
Subito l’acqua bollente per le setole, ma è ancora vivo.
Appeso per le zampe posteriori per essere squartato, ma è ancora vivo.
Ci mette molto a morire, forse solo quando è ridotto in due pezzi.
Con lui, i suoi assassini, mangeranno anche la sua agonia.
Che differenza c’è con la macellazione rituale islamica ed ebraica?
VEGAN E’ MEGLIO!

(GEAPRESS)