La liberazione degli animali
non coincide con la liberazione umana. Sebbene tutti i movimenti di liberazione
siano in molti modi interconnessi, ritenere che lavorare per la liberazione
animale sia la stessa cosa che lavorare per la liberazione umana, solo con
vittime differenti, è uno dei più gravi errori che gli attivisti possano fare.
Infatti, il non apprezzare la specificità del movimento per la liberazione
degli animali è causa di due seri problemi: la disperazione che può portare
all’esaurimento e gli errori strategici.
Ci sono tre caratteristiche
principali che distinguono il movimento per la liberazione degli animali dalla
maggior parte degli altri movimenti: innanzi tutto, la portata degli
investimenti istituzionali e personali nel mantenere uno status quo specista
non ha paralleli nelle altre forme di sfruttamento della storia dell’umanità;
inoltre, gli animali non possono difendersi da soli e viene così a mancare una
potente fonte di prova e di testimonianza; infine, gli animali sono considerati
proprietà, e non persone giuridiche, cosa che limita seriamente la capacità
degli attivisti di usare canali legislativi per realizzare il cambiamento.
Scopo e potere dello
specismo:
Il movimento per la
liberazione degli animali combatte ciò che, a buon diritto, può essere definita
la forma di sfruttamento più radicata e più diffusa nella storia dell’umanità:
lo specismo. Ciascuna istituzione principale appoggia lo specismo, comprese
l’istruzione, la medicina, la scienza, la nutrizione, le istituzioni, e
l’intrattenimento. Inoltre, praticamente ogni essere umano trae diretto
beneficio dall’uso degli animali: i prodotti di origine animale comprendono
gran parte di ciò che la gente mangia, indossa e usa per l’igiene personale; e
pure i consumatori rispettosi degli animali acquistano prodotti poco costosi
provenienti da sottoprodotti di origine animale, come colla, pellicole,
medicinali contro il raffreddore e cosmetici. Come sottolinea Peter Singer, non
molte persone possono guardare all’oppressione degli animali con il distacco
che possono avere verso gli altri problemi sociali; perfino i bianchi del Nord
avrebbero potuto avere una visione più obiettiva sulla questione della
schiavitù, dal momento che avevano un minor coinvolgimento personale nel mantenere
la tratta degli schiavi.
Inoltre le persone sono
psicologicamente rese complici nel mantenere lo specismo. La credenza nella
superiorità dell’uomo rispetto agli animali è a tal punto antica e radicata che
sostenere diversamente è considerato ridicolo e perfino offensivo. Imparare a
vedere se stessi come un filo appartenente alla rete della vita, piuttosto che
in cima a una scala gerarchica, richiede la volontà di rinunciare al privilegio
e un senso di superiorità, cosa che si ottiene, generalmente, con grande
sforzo. È, infatti, importante comprendere che il cambiamento è e sarà lento. È
troppo facile demoralizzarsi e esaurirsi per aver sottostimato la vastità della
lotta per la liberazione degli animali.
Attivisti come difensori
degli animali che non possono difendersi da soli:
La maggior parte dei
movimenti di liberazione sono stati fondati da persone motivate da un interesse
personale, che combattevano per i diritti del loro stesso gruppo. In generale, le
stesse vittime dello sfruttamento divengono gli attivisti per il cambiamento,
raggiunti dagli altri solo in seguito, con l’evolversi del movimento. E perfino
quei movimenti che dipendevano da attivisti esterni, come i movimenti per la
protezione dei bambini e per l’abolizione della schiavitù, sono stati in grado,
ad un certo punto, di includere le voci delle vittime.
Gli attivisti per la
liberazione degli animali devono parlare a nome di vittime che, letteralmente,
non possono parlare per loro stesse e ciò pone una sfida importante. Le vittime
dirette hanno molta più autorità morale per richiamare l’attenzione sulla loro
stessa sofferenza; spesso gli è consentito, e perfino ci si aspetta, che siano
indignati e senza peli sulla lingua. D’altro canto gli attivisti che parlano a
nome delle vittime appaiono moralisti quando parlano francamente in loro vece.
Per esempio il pubblico è molto più simpatetico quando sono i veterani a
parlare della loro esperienza personale piuttosto che quando i pacifisti raccontano
la sofferenza dei soldati. Quando sei un attivista sei considerato uno che si
pone su un livello morale superiore cosa che può far sentire gli altri
moralmente inferiori e fargli assumere un atteggiamento difensivo per non aver
fatto la tua stessa scelta.
Per questa ragione, è
importante formulare il tuo messaggio come potenziante anziché accusatorio e,
di conseguenza, scegliere di invitare le persone nel movimento come alleati
piuttosto che discostarsi da loro perché avversari. Il sistema specista vittimizza
tutti – inclusi gli esseri umani. Le persone umane fanno scelte inumane
principalmente perché disinformate o informate male e sono spesso schioccate e
imbarazzate quando capiscono ciò a cui hanno contribuito. Nessuno vuole
identificarsi con il cattivo, e le persone faranno di tutto per evitare di
vedersi sotto una luce negativa, anche rifiutare di sostenere una causa in cui
altrimenti potrebbero credere. Il grande pubblico non è il nemico; il nemico
sono il sistema e coloro che detengono il potere. Quando gli attivisti
considerano le persone come compassionevoli e capaci di prender parte alla
soluzione hanno meno probabilità di essere percepiti come moralisti e
arroganti.
Lo stato di proprietà degli
animali:
Conformemente alla legge
americana, si può essere una persona giuridica[1] o una proprietà. Alla prima
sono concessi diritti fondamentali, come quello che garantisce la protezione
dalle aggressioni fisiche da parte di chicchessia. Ovviamente l’essere titolari
di questo diritto non garantisce alle persone giuridiche una vita priva di
danni ma gli permette di adire il tribunale qualora li subiscano. Di contro,
solo chi è il titolare del diritto di proprietà può farlo valere. I danni alla
proprietà privata sono considerati dal diritto come risarcibili o meritevoli di
valutazione legale solo nella misura in cui il suo proprietario li abbia
subiti. Per esempio una macchina non può citare in giudizio qualcuno perché è
stato rotto il suo parabrezza ma il suo proprietario sì.
Oggi tutti gli esseri umani sono
persone giuridiche e gli animali costituiscono oggetto di proprietà. È
importante comprendere lo status di proprietà degli animali per due ragioni.
Per prima cosa, esso chiarisce perché il successo del movimento di liberazione
degli animali sarà più lento di quello di altri movimenti. A parte alcuni
movimenti ambientalisti (e il movimento contro l’aborto) gli altri movimenti
hanno combattuto per i diritti di persone giuridiche, non per la proprietà,
anche gli schiavi africani erano considerati per tre quinti persone. Pertanto
gli altri movimenti hanno cercato di estendere i diritti, e non di ottenere un
riconoscimento legale dei diritti – un processo molto meno complicato.
Seconda cosa, alcuni
attivisti ritengono che un punto centrale del movimento dovrebbe essere il
conseguimento dello status di persona per gli animali, poiché considerano lo
status di proprietà come il più grosso ostacolo per la loro liberazione.
Infatti, se gli animali fossero persone avrebbero il diritto legale a essere
protetti dalle lesioni fisiche. La personalità giuridica degli animali darebbe
agli attivisti un enorme margine di manovra nella loro lotta contro lo
sfruttamento degli animali.
Un movimento strategico per
gli animali è quello in cui gli attivisti sono consapevoli e sensibili
all’unicità del movimento. Comprendendo ciò, essi possono avere aspettative
realistiche e sviluppare strategie appropriate, e, in tal modo, accelerare
significativamente la crescita del movimento.
- Melanie Joy -
Psicologa e sociologa presso la University of Massachusetts di Boston.