di Stefano Bovone
E' confermato,i cacciatori oltre a creare un danno ecologico e ambientale di proporzioni catastrofiche,oltre ad insultare e infangare la nostra intelligenza dicendo di essere portavoce dei diritti della natura,aggravano anche sulle nostre misere e martoriate risorse economiche.
E' confermato,i cacciatori oltre a creare un danno ecologico e ambientale di proporzioni catastrofiche,oltre ad insultare e infangare la nostra intelligenza dicendo di essere portavoce dei diritti della natura,aggravano anche sulle nostre misere e martoriate risorse economiche.
Sembra infatti che ogni anno i cacciatori che si feriscono durante la pratica di quello che chiamano sport,ma che in realtà,probabilmente, è lo sfogo di una frustrazione sessuale latente,come confermato dagli psicoanalisti che hanno analizzato questa insana passione,ci costa circa mezzo milione di euro all'anno secondo le stime dell' AIDAA.
In un periodo dove la sanità ha subito enormi tagli e dove moltissime persone faticano a ottenere le cure che necessitano,la cifra risulta essere davvero enorme.
L'obiezione che sicuramente scaturisce dopo queste affermazioni è che i cacciatori sono forniti di assicurazione,peccato che quasi mai il sistema sanitario riesca a recuperare le spese da esse.
La stagione venatoria ha portato al suo carniere un grosso numero di vittime umane,come tutte le stagioni passate;sono stati ottanta i feriti,di questi, sessanta due sono i cacciatori e gli altri 18 sono civili rimasti vittime del fucile dei cacciatori.
Se prendiamo tutto il 2013 i feriti salgono a oltre 100 solamente tra i cacciatori con una spesa media di cure e degenza ospedaliera a carico dello stato di 4.540 euro a persona,senza contare i soldi che lo Stato deve (in questo caso giustamente) spendere per curare i feriti civili da armi da caccia.
Altro dato sorprendete riguarda la media di età dei feriti tra i cacciatori che supera abbondantemente i 66 anni.
Molte di queste persone girano armate nelle nostre campagne dopo le abbondanti mangiate di mezzogiorno annaffiate da numerosi calici di vino e concluse con amari e liquori digestivi.
Se prendiamo tutto il 2013 i feriti salgono a oltre 100 solamente tra i cacciatori con una spesa media di cure e degenza ospedaliera a carico dello stato di 4.540 euro a persona,senza contare i soldi che lo Stato deve (in questo caso giustamente) spendere per curare i feriti civili da armi da caccia.
Altro dato sorprendete riguarda la media di età dei feriti tra i cacciatori che supera abbondantemente i 66 anni.
Molte di queste persone girano armate nelle nostre campagne dopo le abbondanti mangiate di mezzogiorno annaffiate da numerosi calici di vino e concluse con amari e liquori digestivi.
Il presidente dell'AIDAA torna a proporre alcune semplici norme di limitazione della caccia e di tutela dello sperpero del pubblico denaro che io personalmente condivido:
- vietare l'uso del fucile agli ultra sessantenni
- spostare a un chilometro il limite minimo di caccia dalle case di civile abitazione
- obbligo di pagamento delle spese mediche in caso di ferimento
- obbligo di testamento e deposito di cauzione pari al costo del funerale di terza categoria per i cacciatori prima dell'inizio della stagione di caccia visto che si ammazzano tra loro.
- introduzione del delitto di omicidio e tentato omicidio a causa della caccia.
Inserendo queste semplici norme sono convintissimo che la storica passione di questi amanti della distruzione sistematica dell'ecologia verrà notevolmente ridimensionata,riducendo ulteriormente il numero dei partecipanti allo sperpero delle nostre risorse economiche.