Cose da … ultimo mondo. A Serradifalco, provincia di Caltanissetta, solo da poco tempo è stato attivato il servizio di anagrafe canina (la legge regionale che lo prevede è del 2000) mentre la Polizia Municipale è addirittura sprovvista del lettore di microchip. Comuni sempre pronti a lagnarsi per la mancanza di soldi, insufficienti, evidentemente, anche per comprare un banale lettore elettronico. A denunciare il tutto la LIDA di Caltanissetta, la quale sottolinea come lo stesso Comune è sprovvisto di strutture di soccorso e ricovero così come non è mai stato avviato alcun programma di sterilizzazione per contrastare il randagismo.
Fenomeno libero di diffondersi, e non è forse un caso che un cane possa rimanere quattro ore dopo la segnalazione di una cittadina alla Polizia Municipale di Serradifalco, immobile (perché incidentato) sul bordo della strada e sotto la pioggia. Appena avvisata la LIDA un volontario si è subito precipitato sul posto ed ha recuperato il povero cane (vedi video in basso). Un comune fuori dai tempi di legge, denuncia la LIDA, come altri del comprensorio.
Del resto in Sicilia le cose sembra che si muovano senza bussola.
Appena pochi giorni addietro, sempre la LIDA ma della sede di San Cataldo, aveva denunciato il ritrovamento di cani avvelenati. Non è il primo, in quel punto, mentre in un terreno attiguo si erano rinvenuti i cuccioli scampati alla morte (vedi foto gallery in basso). Pochi giorni prima, la LIDA ed il WWF di Catania, avevano denunciato la presenza di un serial killer con arma da fuoco. Due cani finiti così tra le case della periferia di Pedara. Oltre quelli avvelenati. Entrambe le Associazioni, nella nota inviata alle Autorità competenti, denunciavano la latitanza dei Comuni nella lotta al problema del randagismo
DOVE ARRIVANO I SOLDIDuecentonovantatremila euro sarebbero già stati versati dall’Assessorato Regionale alla Sanità al Comune di Ragusa, indicato dalla Prefettura quale capofila del progetto pilota sul randagismo. Si sarebbe dovuto attuare dopo i tragici, risalenti al marzo 2009, del bambino ucciso dai randagi e della turista sfregiata a morsi. Nel frattempo ci fu il rinvio a giudizio dei presunti inadempienti (tra cui alcuni veterinari ASP), dal momento in cui quei cani provenivano da un posto già noto e che non sembra, peraltro, essere l’unico.
Eppure, come sottolineato qualche giorno addietro in una riunione presso l’Assessorato Regionale alla Sanità dagli stessi rappresentanti della Associazioni di quella provincia, Ragusa non è peggio di altre realtà siciliane. Sembra che il Ministero, rappresentato nella scorsa riunione dalla dott.ssa Rosalba Matassa, Dirigente Veterinario, abbia già individuato le due Associazioni che in partnership con i Comuni e le ASP, gestiranno l’ingente somma destinata alla più piccola provincia siciliana. Appena dodici comuni per un totale di poco più di trecentomila abitanti, quanto, cioè, pochi quartieri delle città di Palermo o Catania.E con quale valutazione sulla professionalità dei partner del progetto?
Esclusa una piccola struttura finanziata a Vittoria e gestita con la collaborazione della LAV, si rileva come l’ASP di Ragusa sia stata l’unica Azienda sanitaria siciliana a non aver portato risultati al cosiddetto obiettivo 5, ovvero quello sul randagismo, che prevedeva di aumentare del 30% le sterilizzazioni e le iscrizioni all’anagrafe. La fonte è autorevole ed è rappresentata dall’Agenzia Generale per i Servizi Sanitari regionali, ovvero il collegamento tra il Ministero della Salute e le Regioni sulle strategie di sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale. Come farà ora il Ministero a fidarsi dell’ASP ragusana?
Sembra quasi che meno si produce e più si viene premiati.E così mentre nel corso della scorsa riunione in Assessorato nulla veniva accennato sulla somma che sarebbe già pervenuta al Comune capofila, un ennesimo convegno sul randagismo è stato organizzato nella provincia di Trapani. Tuona Antonino Giorgio della Lega Nazionale Difesa del Cane trapanese: “Nessuna Associazione locale è stata invitata, mentre basta guardare le riprese televisive per vedere che l’aula era semi deserta. Eppure a Trapani e provincia siamo pieni di problemi per il randagismo. A chi interessava questo convegno? E quanto sarà costato poi? “. (GEAPRESS)