Ad un mese e mezzo dalla chiusura della raccolta di firme di STOP VIVISECTION, il Comitato organizzatore si dichiara soddisfatto annunciando la fase di consegna di ben 1.326.000 adesioni. Per i promotori si tratta di un risultato straordinario, frutto dell’impegno e della tenacia di decine di migliaia di volontari, dei comitati nazionali e delle centinaia di associazioni e comitati che hanno lavorato in tutta Europa per raggiungere questo straordinario traguardo.
Si ricorda, infatti, come ben 12 Stati UE hanno raggiunto gli obiettivi nazionali. Incredibile l’enormità del successo anche alla luce del bagdet disponibile: appena 25.000 euro, frutto delle donazioni volontarie di cittadini e delle ONG.
Il prossimo passo sarà la certificazione delle firme valide da parte delle Autorità nazionali. Il tutto dovrà avvenire entro la fine di marzo 2014. Pochi dubbi sull’esito della validazione, essendo il totale di adesioni superiore di 300.000 firme al milione richiesto.
Un cammino per tappe che dovrebbe portare alla revisione della Direttiva Europea cosiddetta “vivisezione” approvata nel settembre 2010. Avvenuta la validazione si procederà, infatti, con l’audizione del Comitato Scientifico di Stop Vivisection da parte della Commissione Europea. Si saprà allora il futuro dell’iniziativa, ovvero con il responso della Commissione su come su intenderà procedere per dare seguito al volere dei cittadini europei.
“Esortiamo ogni singola associazione, ogni comitato, ogni cittadino – ha riferito il Comitato organizzatore – a continuare durante questi mesi ad insistere nell’attività di divulgazione, sensibilizzazione e pressione per fare crescere il già vasto movimento antivivisezionista che è confluito in STOP VIVISECTION. Occorre rendere evidente che la Commissione Europea potrà muoversi nella sola direzione possibile, quella di un’Europa che adotti la “svolta epocale” della ricerca biomedica e dei metodi di valutazione delle sostanze tossiche. Le sostanze tossiche ci accerchiano sempre più. Determinano la crescita costante dei tumori infantili e dei tumori di ogni altra specie, delle malattie neurodegenerative, delle malformazioni neonatali, delle sterilità e via dicendo“.
Secondo gli organizzatori,STOP VIVISECTION non testimonia soltanto una posizione etica voluta dai cittadini per il rispetto delle altre forme di vita, ma anche la necessità di una indispensabile svolta scientifica, senza la quale non vi è speranza al giorno d’oggi, per un adeguamento del progresso scientifico in Europa. In altri termini, non vi è speranza per la tutela della salute umana e dell’ambiente.
“Siamo veramente orgogliosi del risultato finale – hanno riferito Adriano Varrica, Coordinatore europeo di STOP VIVISECTION, Fabrizia Pratesi e Vanessa Tucci del Comitato scientifico Equivita - STOP VIVISECTION rappresenta una incredibile prova di democrazia diretta, con decine di migliaia di attivisti impegnati volontariamente giorno dopo giorno per un anno. Oltre 1.300.000 cittadini hanno espresso la loro posizione in maniera inequivocabile, adesso la Commissione Europea, dopo i dovuti controlli delle firme, dovrà prendere atto della volontà civica e proporre le adeguate misure. Il risultato italiano, con più di 700.000 sottoscrizioni, è la testimonianza dell’enorme energia partecipativa e democratica del nostro Paese e pertanto dobbiamo essere fieri come attivisti italiani di avere avuto un ruolo di traino rispetto al resto dell’Europa. Ad ogni modo il fatto che poco meno della metà dei Paesi europei abbiano raggiunto il quorum testimonia l’ampia transnazionalità dell’iniziativa, che è stata l’occasione anche per creare una fitta rete di attivisti, volontari e ONG che ha operato in maniera eccellente. Adesso aspettiamo con ansia i risultati ufficiali dai vari Paesi che dovrebbero giungere entro 3 mesi. La campagna non si conclude qui e stiamo programmando ulteriori iniziative di avvicinamento all’audizione ufficiale che si terrà a Bruxelles“.
Adriano Varrica, Fabrizia Pratesi e Vanessa Tucci del Comitato hanno così riferito nel corso della cerimonia di consegna delle firme italiane avvenuta al Ministero dell’Interno a Roma.