Prima si è rifiutato di fornire le generalità, poi ha preso a calci e pugni gli uomini del Corpo Forestale di Pescara guidati dal Comandante Guido Conti. Il pregiudicato sessantenne originario di Caserta, nella sua vita ne aveva combinate di grosse. Vent’ anni in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e poi denunce varie per rapine e furto.
A Capegatti, in località Bucceri, è stato ora rintracciato dalla Forestale in compagnia di una rete per uccellagione, cardellini zimbello “incamiciati” (ovvero stretti da una corda per essere strattonati), uno zaino con oltre cinquanta cardellini già catturati ed attrezzi vari per l’uccellagione. Il tutto documentato in un video della Forestale (vedi sotto). Il pregiudicato di Caserta è stato denunciato a piede libero per utilizzo di sistemi di caccia vietati dalla normativa in vigore, resistenza a pubblico ufficiale, maltrattamento di animali e rifiuto di fornire le proprie generalità. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati inoltre rinvenuti altri attrezzi da uccellagione ed altri cardellini di cattura.
Il cardellino è una specie particolarmente protetta dalla legge. Le blande sanzioni previste sia dalla legge sulla caccia che da quella contro i maltrattamenti di animali, comportano però il continuo fiorire di queste pratiche vietate dalla legge. Solo nelle ultime ore i Carabinieri di Caltanissetta hanno fermato, nel corso di un posto di blocco, due individui trovati in possesso di ben trenta cardellini appena catturati. Gli animali sono stati consegnati per la liberazione alle Guardie del WWF. A Palermo invece attivisti di WWF, LIPU e Legambiente hanno oggi denunciato come alcune vie del centro storico cittadino siano di fatto in mano agli uccellatori che, nella sola mattinata di domenica, hanno venduto non meno di trecento cardellini. (GEAPRESS)