29 dicembre 2014

PER I BOTTI NON SERVONO LE ORDINANZE,SERVE UNA LEGGE CHE NE VIETI LA VENDITA



di Stefano Bovone

Il conto alla rovescia è iniziato,la fine dell'anno è vicina e con questo che sarà l’ultimo articolo del 2014 prenderò in considerazione il solito problema che si ripropone annualmente,la causa di tante vittime,tra animali e umani,il vizio anacronistico di salutare l’anno vecchio con il rumore di botti,petardi e mortaretti. 

Ogni anno è sempre la stessa storia,morti,feriti e migliaia di vittime tra gli animali,un’ecatombe di fauna selvatica  che perde l’ orientamento o muore di infarto e l’innalzamento dell’inquinamento derivato dalle polveri delle deflagrazioni.

Un’usanza che ha origini nelle civiltà del passato,con l’uomo che celebra i riti di passaggio come l’avvicendarsi delle stagioni o la fine di un anno e l’inizio di un tempo nuovo con il fuoco e il rumore,ma che, come tante usanze che abbiamo superato senza problemi, è da cancellare perché non ha più senso di esistere. Ci sono per esempio popoli che vivono in alcune isole del Pacifico e dell’Oceano Indiano, che per celebrare la fine dell’anno o l’inizio di una nuova stagione, scelgono il silenzio totale, dall’alba al tramonto. L’idea è che solo il silenzio sia all’altezza della grandiosità del momento.

Quello dei petardi è un businness  che alimenta ingenti introiti a cosche mafiose e a vere e proprie associazioni a delinquere che guadagnano centinaia di migliaia di euro con il commercio di fuochi illegali dalla potenza devastante, generando un carico di lavoro esorbitante per polizia e ospedali.

In Italia, soprattutto in meridione,più che da altre parti del mondo,si sente viva questa usanza;i genitori che dovrebbero trasmettere il rispetto di tutte le creature alle future generazioni sono a volte peggiori dei figli,centinaia di euro spesi per l’ebbrezza di un momento e per l’adrenalina di giocare con qualcosa di pericoloso.
Nel 2013 sono stati 361 feriti solo nella notte di capodanno con 2 morti,200 in meno dell’anno precedente ma ancora un numero spaventoso.

A nulla servono regolamenti e ordinanze,che i Sindaci sotto la spinta delle associazioni animaliste e ambientaliste emanano annualmente,perché risulta troppo difficile intervenire per le forze dell’ordine.

Fino all’anno scorso erano più di ottocento i Comuni che davano battaglia ai petardi,ma quest’anno sono aumentati e si sono aggiunte alcune grandi città che mancavano all’appello come Milano.

I botti,però, continuano ad essere esplosi con il classico senso civico che  contraddistingue il nostro popolo e l’arrivo di molti stranieri,soprattutto dalla parte est dell’europa,con le loro usanze e tradizioni,non agevola.

Per questo motivo sempre più persone si domandano se non sia utile emanare una legge che proibisca la vendita,sul modello di quella che è in vigore in molti Stati,come per esempio lo Stato di San Marino.

Anche Matteo Renzi,quando era ancora sindaco nel 2011 aveva esordito in questo modo firmando l’ordinanza sui petardi: «Sui botti dell’ultimo dell'anno siamo seri,questo tipo di ordinanze sono le più inutili della storia dell’umanità».Quindi l’invito è rivolto proprio al nostro Premier,per una volta prenda una posizione seria sulla questione,anche se so già, che posizioni serie questo Governo non ne prenderà mai su nessun argomento.


Buon 2015 senza botti a tutti.