16 dicembre 2014

NELL'ITALIA MAFIOSA NON DIMENTICHIAMOCI DELLA ZOOMAFIA



di Stefano Bovone

Italia al primo posto in Europa per corruzione a parimerito con la Romania e al 69 posto nel mondo,questo è lo scenario che si palesa nell’Italia devastata dalla politica e dagli interessi ad personam. Quarant’anni di mal governo hanno ridotto il nostro paese nella “cloaca maxima” europea.

La mafia e la corruzione permeano gli edifici pubblici e le infiltrazioni sono praticamente ovunque,in quasi tutti i settori con i quali un povero cittadino si deve interfacciare.

La criminalità organizzata ha spostato i suoi interessi che non sono solo più quelli tradizionali,così in auge fino a pochi anni fa;si sono creati nuovi ambiti di lavoro e la maggior parte viene svolto alla luce del sole con il bene placido di politici,di avvocati,commercialisti e funzionari di polizia compiacenti.

Nuovi tipi di interessi più redditizi e meno pericolosi affiancano quelli tradizionali come le ecomafie e le zoomafie. Il primo,forse più conosciuto,distrugge e contamina l’ambiente lasciando pochissime speranze per le generazioni future,il secondo,quello che andremo a prendere in esame è un fenomeno abbastanza recente nell’universo del crimine.

Con il termine di zoomafia si intende tutti gli interessi malavitosi che hanno come scopo lo sfruttamento degli animali in tutte le sue connotazioni,un giro di affari che frutta parecchi miliardi di euro all’anno di guadagno .

La prima volta che se ne sentì parlare fu il 1999 quando la LAV presentò per la prima volta il “Rapporto sulla Zoomafia” e da li a poco tempo fu inserito da Zanichelli,come nuovo neologismo,nello Zingarelli con la seguente spiegazione: :”settore della mafia che gestisce attività illegali legate al traffico o allo sfruttamento di animali.”


Fu la scoperta di nuovo mondo delinquenziale,diverso da quello fino a quel momento conosciuto,parallelo e contiguo a quello classico,una nuova forma di criminalità,che pur gravitando nell’universo mafioso e sviluppandosi dallo stesso “homus culturale”,trova come motivo di nascita,di aggregazione e di crescita,l’uso di animali per attività economico-criminali.

Quando parliamo di zoomafia non si intende sempre e solamente la regia occulta di "Cosa Nostra",ma anche tutti quegli atteggiamenti mafiosi e condotte criminali che nascono dallo stesso background ideologico,dalla stessa visione violenta e prevaricatrice della vita.

Corse illegali di cavalli,combattimenti di cani e cavalli,traffico di fauna selvatica  od esotica e bracconaggio,traffico di cuccioli e gestioni di canili,”Cupola del bestiame” sono solo alcuni degli interessi che generano un guadagno di 3 miliardi di euro l’anno.

A Roma le Botticelle sono gestite da vere e proprie organizzazioni e dopo le ultime notizie adesso si comprende perché il Sindaco Marino non abbia interrotto questa anacronistica usanza come promesso in campagna elettorale.

Alle luce di tutto questo uno Stato dovrebbe reagire contro l’oppressione criminale e passare al contrattacco, spazzando via compromessi, connivenze e tolleranze,cercando di combattere in tutti i modi i reati. Giovanni Falcone ci insegna che la legalità non è solo uno slogan, ampiamente abusato, ma è uno stile di vita, un modo di essere, di percepire e rappresentare il mondo e la società.

Invece viviamo in uno Stato che depenalizza i reati di maltrattamento sugli animali e non solo,che non mostra interesse per le sofferenze e per l’illegalità ma solo per le connivenze,per le lobby e le amicizie ,che lavora solo per lucrare facendo leggi che tutelano la truffa e la delinquenza e mai i deboli,a maggior ragione se questi non possono parlare perché si esprimono con linguaggi che non comprendiamo e non godono di tutti i diritti che noi parenti glabri abbiamo.

Qui di seguito il link per scaricare il rapporto del 2014: