25 marzo 2014

AGNUS DEI

di Stefano Bovone

“Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa.

Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiare.

Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo custodirete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà tra i due vespri. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare.

In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco, la mangeranno con azzimi ed erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco……”tratto dall’Antico testamento.

Certo tanti diranno che l’antico testamento non può essere di paragone con la società attuale perché descrivente un periodo troppo distante da noi.
Adesso abbiamo un Papa buono che si chiama anche come San Francesco, amante degli animali e questi periodi sono finiti,la chiesa sta cambiando; ma siamo così sicuri che Francesco fosse davvero amante degli animali a tal punto da disobbedire agli insegnamenti del sacro testo?

Secondo quanto ci riferisce Tommaso da Celano sembra che la storia di Francesco non sia così vegetariana come si vuol far credere:
“Un giorno i frati discutevano assieme se rimaneva l’obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale quell’anno cadeva in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: «Tu pecchi, fratello, a chiamare venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno come questo anche i muri mangino carne, e se questo non è possibile, almeno ne siano spalmati all’esterno”. (Vita seconda di Tommaso da Celano, 199)

Per capire veramente cosa sia la pasqua cristiana e quanto sia fortemente voluto il sacrificio degli innocenti da parte di questa religione che si nasconde dietro ad una falsa bontà e carità,dobbiamo partire da quello che significa la parola Pasqua.

Se la cerchiamo su Wikipedia  troviamo scritto subito un paragrafo intitolato “Le radici ebraiche”; riporto di seguito la spiegazione semplice ed esauriente :
La Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasa', in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l'immolazione dell'agnello e il pane azzimo[4].

La parola ebraica pesach significa "passare oltre", "tralasciare", e deriva dal racconto della Decima Piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell'agnello sulle porte delle case di Israele e "passò oltre", colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34).

La Pesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l'inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa. Gli ebrei che vivono entro i confini dell'antica Palestina celebrano la Pasqua in sette giorni. Durante la festa un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall'Egitto; per questo motivo la Pasqua ebraica è detta anche 'festa degli azzimi'. La tradizione ebraica ortodossa prescrive inoltre che, durante la Pasqua, i pasti siano preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.

La Pasqua con il Cristianesimo ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù. La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico di Gesù e collegandolo alla Pesach dell'Esodo.

Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d'Egitto.
Quindi anche per  i cristiani la Pasqua è un passaggio, un passaggio dalla morte causata dal peccato alla nuova vita da risorti insieme con Cristo, una nuova simbologia ad immagine del passaggio dalla schiavitù alla libertà del popolo ebraico.

Questo passaggio dalla morte alla vita è quello che si vuole rappresentare con l’uccisione dell’agnello;l’innocente viene sacrificato per redimere l’uomo dai suoi peccati, ennesima dimostrazione di quanto per questa religione abbia pochissima importanza la vita degli animali.

Nella sua storia la chiesa,ha infatti preso d’esempio figure che hanno avuto una considerazione delle altre specie disastrosa e addirittura in moltissimi punti, del testo sacro, si ribadisce e si rafforza la concezione che gli animali siano creati  da dio per essere usati dall’uomo per i propri scopi.

Difficile pensare che una religione antropomorfa possa avere una concezione differente del mondo non umano, del resto dal primo capitolo della genesi si apprende che dio crea l’uomo a sua immagine somiglianza e rilega le altre creature a essere subalterni.

Con il passare dei secoli,la tradizione del consumare l’agnello, si è rafforzata sempre più ,fino a diventare l’abominio attuale; l’estrema mattanza di esseri appena nati, creati e uccisi per la felicità dell’uomo. Vittime innocenti di farneticazioni religiose e di becere tradizioni.

Migliaia vanno a morire in questi giorni; cuccioli innocenti che altra colpa non hanno che di appartenere alla specie sbagliata, vittime di una vera persecuzione, come un tempo è stata anche la nostra specie, sempre dallo stesso sistema religioso, magari solo perché dicevano cose differenti o non concordi con gli insegnamenti ecclesiastici,  condannati e sacrificati ingiustamente in nome di un Dio che predica di essere bontà pura e perdono.

«Ecco l'agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29)






Fonti:
Wikipedia