25 luglio 2013

LA LAC PRESENTA ESPOSTO ALLA PROCURA NEI CONFRONTI DEL COMUNE DI ALESSANDRIA PER LE ESCHE VELENOSE

La Lega Abolizione Caccia, in data 23/07/2013, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Alessandria, riguardante lo spargimento di esche velenose per la derattizzazione in città.
“Come risaputo ormai dagli innumerevoli articoli comparsi sulla stampa locale e come è possibile osservare nelle varie aiuole o parchi di Alessandria, la gestione della derattizzazione in città non è stata sicuramente compiuta con l’attenzione del buon padre di famiglia, che sarebbe doverosa quando si eseguono interventi del genere, per garantire il pieno rispetto della salute pubblica” - afferma Stefano Bovone, delegato della Provincia per la Lac.
Bovone intende proseguire nel suo impegno perché siano accertati i fatti ”..proprio per salvaguardare la salute di persone ed animali. Per primi in Alessandria, nel 2008, abbiamo iniziato come associazione ad occuparci del tema delle esche avvelenate. Ai tempi furono sparse sicuramente non dall’ente pubblico, pertanto oggi abbiamo deciso di chiedere l’intervento della Procura per far luce sulla vicenda, anche per poter rispondere ai tanti cittadini che ci contattano preoccupati. 
Disperdere nell’ ambiente  sostanze velenose senza controllo oltre a violare l'ordinanza del Ministero della Salute del 10 febbraio 2012 nell’ art. 1 comma 3 e il Regolamento Tutela Animali del Comune di Alessandria, è pericolosissimo e rischia di generare anche una catena di vittime tra la fauna selvatica regolata dal naturale ruolo preda / predatore e patrimonio indisponibile dello Stato. Tra l'altro ci piacerebbe capire, anche, come sia possibile, a seguito delle dichiarazioni sui quotidiani, che siano state recuperate 400 carcasse di topi, visto che questo tipo di esche dovrebbe avere un effetto di reazione di 2/10 giorni ed è quindi impossibile trovare il cadavere vicino all'esca, ma sopratutto come sono state smaltite visto l'ingente quantità?"
“Qualora si ravvisassero reati, come associazione, ci costituiremo parte civile” conclude.