di Stefano Bovone
Essere vegani o diventare vegani non è una
moda, come tanti sostengono, ma una presa di coscienza di una società che non può
proseguire su questa strada di sfruttamento, una presa di consapevolezza del
funzionamento del proprio corpo che è tutt’altro che carnivoro.
Abbiamo scritto come in base alla biologia
del nostro organismo le similitudini siano con animali erbivori e non con carnivori
predatori, in questo articolo; di come in base a studi antropologici l’uomo
della preistoria fosse fruttariano, in quest’altro articolo, tuttavia ci sono
parecchie persone, tra cui giornalisti importanti o ricercatori, che continuano a definire
“moda” la presa di coscienza che sta avvenendo nelle persone in questo periodo,
ma di moda non si tratta e nemmeno di stile di vita passeggero.
Il
futuro è l’informazione corretta e non la disinformazione che si continua a
mettere in atto, ricordiamo per esempio la terribile gaffe del prof. Giorgio
Calabrese sulla produzione del latte vaccino, ottenuto secondo lui prendendolo
da quel poco in più che avanza alle mucche e che andrebbe buttato, e non,
com’è, tramite crudeli metodi di sfruttamento che “usurano” la mucca al punto
tale da accorciarle di circa quattro volte la durata della vita.
La
sofferenza e le terribili condizioni di (non) vita inflitte agli animali che
finiscono nel business degli allevamenti risvegliano quotidianamente sempre più
gente.
La
scelta vegana è quindi presa di coscienza, sensibilità, rispetto per le sorti
del Pianeta e di tutti i suoi abitanti.
Oltre
alla tematica salutistica, molto interessante se adeguatamente trattata,
esistono le urgenti problematiche riguardanti gli allevamenti: spreco di
risorse idriche, inquinamento, degradazione del suolo, deforestazione, consumo
di energia e riscaldamento globale, ingiustizia sociale, fame nel mondo.
Ogni
anno una porzione di foresta amazzonica enorme viene
disboscata per far posto ai prati per l’allevamento intensivo; quel terreno
dopo pochissimi anni si impoverirà e diventerà arido e si renderà necessario
l’abbattimento di altri alberi; un circolo vizioso che solo un cambio di abitudini alimentari può fermare.
I
governi si riuniscono per parlare di clima e varano misure per limitare l’innalzamento
della temperatura del pianeta, essendo ormai vicini ad un terribile disastro
ecologico, 100 anni o poco più ci dividono da una probabile estinzione.
Tutto questo si può e si
deve cercare di fermare, un semplicissimo cambio di abitudini alimentari è la soluzione, proprio
per questo motivo l’alimentazione vegan non è una moda ma una presa di
coscienza e l’unica speranza di sopravvivenza per la nostra specie, ammesso che
non sia già troppo tardi.