31 marzo 2015

STIAMO DIVORANDO IL PIANETA MA AL MOMENTO PER L’ITALIA SOLO IL M5S SE NE E’ ACCORTO

di Stefano Bovone
Il 24 marzo alla Camera,presso il Palazzo dei Gruppi, Sala Tatarella,in via degli Uffici del Vicario 21 si è svolto il convegno promosso dal M5s con il titolo “Alimentazione,salute e ambiente: scegliere per un futuro equo e sostenibile".

Sono ormai anni che come associazioni ambientaliste e animaliste denunciamo che un regime alimentare come quello attuale non può perdurare ancora per molto tempo;con l’aumento della popolazione stimato nel 2050 all’arrivo a 9 miliardi di persone,una politica alimentare come quella attuale non sarà più sostenibile,oltre al fatto che il consumo di proteine animali influisce notevolmente alla produzione di CO2.Purtroppo la scarsità di informazione e la pubblicità spinta e massiva fanno si che la popolazione abbia scarsa consapevolezza del problema come anche evidenziato dallo studio “Livestock – Climate Change’s Forgotten Sector Global Public Opinion on Meat and Dairy Consumption”.
Fra i risultati di questa ricerca,spicca forse quello per cui a livello globale l’83% degli intervistati ritiene che le attività umane contribuiscano ai cambiamenti climatici.Ma il dato più importante evidenziato è un altro: la riduzione del consumo di proteine animali non segna solo un percorso etico,ma anche e soprattutto ambientale.Secondo gli studiosi,infatti,il passaggio ad una dieta povera di prodotti animali potrebbe garantire la riduzione di ben due gradi delle temperature medie globali.

Secondo la ricerca,i cambiamenti individuali e sociali sono cruciali,ma possono avvenire solo con un’informazione mirata e specifica che dovrebbe essere a carico non solo delle associazioni e dei movimenti,ma anche delle politiche dei governi,inserendola in un piano strategico internazionale orientato alla prevenzione di ulteriori danni causati dai cambiamenti climatici.
Il problema,secondo questo studio è invece la tendenza diametralmente opposta.Nel mondo, infatti, la domanda di prodotti di origine animale è in rapida crescita:entro il 2050,il consumo di carne e latticini aumenterà rispettivamente del 76% e 65%,rispetto ai consumi degli anni 2005-07.
Ma quale è il collegamento tra le abitudini alimentari e l’emergenza climatica a cui andremo inesorabilmente in contro?L’allevamento del bestiame è il più grande produttore mondiale di gas metano e ossido di azoto e se il consumo di carne non dovesse diminuire,entro il 2055,le emissioni di gas metano e N2 saranno più del doppio rispetto al 1995.
Il clima non è ovviamente l’unico a risentire della nostra dieta.L’acqua impiegata nella produzione di foraggi, di farine e per abbeverare gli animali da allevamento,ad esempio,rappresenta addirittura l’87% del consumo mondiale.
Come risultato di tutto questo se non verranno riconsiderate le abitudini alimentari,entro il 2050 il mondo andrà incontro a catastrofiche crisi alimentari.
Il cambiamento della dieta da carnivora a vegetariana consentirebbe,inoltre,una più equa distribuzione delle risorse alimentari scongiurando il pericolo di denutrizione di intere popolazioni,secondo i dati della Fao,infatti, il 73% del mais e addirittura il 95% delle farine di semi sono usati come farine per alimentazione animale.Con la stessa produzione,se venisse utilizzata completamente per l’alimentazione umana,si eliminerebbe la fame dal mondo.
Per un mondo più equo e rispettoso,che possa garantire un futuro ai nostri figli,vanno obbligatoriamente riconsiderati i consumi,partendo proprio dalla tavola,unica soluzione concreta e reale,vera rivoluzione del terzo millennio auspicabile.
Purtroppo molta strada deve ancora essere percorsa,complice la scarsa informazione ed educazione, consapevolezza e responsabilità.
Speriamo non sia già troppo tardi per un cambiamento,io personalmente nutro fortissimi dubbi.


Qui sotto l'intervento di Luca Mercalli al convegno