La dieta vegana negli ultimi anni si sta rivelando il
modo più efficace per prevenire arrestare ed invertire la progressione del
cancro, in modo naturale e senza effetti collaterali debilitanti.
Due recenti studi lo confermano, uno del dottor Ornish, ricercatore di fama mondiale in seguito ai suoi studi sulle cause e sui metodi di prevenzione e di cura delle malattie cardiache attraverso una corretta alimentazione, e uno del Pritikin Center, clinica promotrice del trattamento di patologie croniche unicamente grazie a dieta ed esercizio fisico.
Due recenti studi lo confermano, uno del dottor Ornish, ricercatore di fama mondiale in seguito ai suoi studi sulle cause e sui metodi di prevenzione e di cura delle malattie cardiache attraverso una corretta alimentazione, e uno del Pritikin Center, clinica promotrice del trattamento di patologie croniche unicamente grazie a dieta ed esercizio fisico.
Dr.Ornish –“ La dieta vegana potrebbe inibire la
crescita del cancro 8 volte meglio”.
Ornish e il suo
team di ricercatori ha trovato 93 uomini con cancro alla prostata in fase
precoce che si sono offerti di rinunciare a radiazioni, chemioterapia e
chirurgia. Poi i pazienti sono stati assegnati ad un gruppo che ha modificato
il proprio stile di vita, includendo una dieta vegana a bassa percentuale di
grassi (10% sul totale calorico) insieme ad altri comportamenti sani (come
camminare 30 minuti sei giorni alla settimana ed esercizi di meditazione) e un
gruppo di controllo, che si è limitato a guardare e aspettare.
Dato che il cancro alla prostata è il cancro più
diffuso tra gli uomini, anche il Dipartimento della Difesa ha fornito il
finanziamento per lo studio. Un anno dopo, i risultati sono stati conteggiati e
pubblicati nel numero di settembre 2005 del Journal of Urology, la rivista
ufficiale dell'Associazione Urologica americana.
Entro la fine dello studio, 6 dei pazienti del gruppo
di controllo avevano abbandonato perché i loro tumori erano in crescita e non
potevano più aspettare.
Non un solo paziente del gruppo che seguiva la dieta
vegana ha subito la stessa sorte. Infatti, mentre l'attività media del cancro è
aumentata nel gruppo di controllo, misurata con test PSA, i marcatori tumorali
erano DIMINUITI nel gruppo vegano.
Entro la fine dell'anno il tasso di crescita del
cancro, come misurato dai test (vedi grafici figura 1 e 2), era enormemente
differente tra i due gruppi. Per i pazienti a dieta vegana, i marcatori
tumorali erano nettamente calati.
FIGURA 1
FIGURA 2
Ornish ha scoperto che quanto più i pazienti
si erano attenuti al programma, migliori sono stati i loro risultati, più il
loro cancro sembrava essere in remissione e meglio il loro stesso sangue
riusciva ad uccidere le cellule tumorali in laboratorio.
(I
cambiamenti intensivi di stile di vita possono influenzare la progressione del
cancro alla prostata)
Autori:
Ornish D, et al. 2005.
Pubblicato
su: Journal of Urology. 174:1065-70.
Pritikin
center: 2 settimane di dieta vegana per aumentare la morte delle cellule
tumorali del seno del 20-30%
Ornish e i suoi ricercatori si sono chiesti se lo
stesso potesse avvenire con il cancro al seno. Questa volta però non hanno
voluto attendere un anno per i risultati: hanno quindi prelevato un campione di
sangue a 12 donne e poi chiesto loro di consumare una dieta vegana a basso
contenuto di grassi per 14 giorni. Alla fine hanno prelevato un altro campione.Hanno
preso questi campioni e li hanno testati su 3 differenti tipi di cancro al
seno: il loro sangue ha avuto il potere di rallentare e interrompere la
crescita delle cellule tumorali, grazie ad appena 2 settimane di dieta vegana.
La crescita del tumore è diminuita del 6,6, 9,9 e 18,5%
rispettivamente per i 3 tipi di tumore al seno considerati, mentre l'apoptosi
(ovvero la morte delle cellule tumorali) è aumentata del 20, 23 e 30%
Quindi c’è da chiedersi: che tipo di sangue vogliamo?
Uno che non ha effetti sulla crescita tumorale, oppure
vogliamo un sangue che è capace di rallentare e bloccare il cancro in ogni
angolo del nostro corpo?
FIGURA 3
(*)apoptosi = indica una forma di morte cellulare
programmata.
Si tratta di un processo ben distinto rispetto alla
necrosi cellulare, e in condizioni normali contribuisce al mantenimento del
numero di cellule di un sistema.
Ad esempio, durante il suo sviluppo, l'embrione umano
presenta gli abbozzi di mani e piedi “palmati”: affinché le dita si
differenzino, è necessario che le cellule che costituiscono le membrane
interdigitali muoiano (questo processo si chiama appunto apoptosi, e non
necrosi)
(Effetti di un basso contenuto di grassi, di una
dieta ricca di fibre e di un programma di esercizio sui fattori di rischio di
cancro al seno, nella crescita delle cellule in vivo del tumore e l'apoptosi in
vitro) (per il significato di apoptosi vedi a fine pagina)
Autori:
Barnard RJ, Gonzalez JH, Liva ME, Ngo TH.
Pubblicato
su: Nutr Cancer. 2006;55(1):28-34.