Il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo chiede provvedimenti drastici, per lui sono migliaia i cani non randagi bensì inselvatichiti, lamenta che inseguono cervi e caprioli, che attaccano le mamme orse, sarebbero un pericolo per gli abitanti ed i frequentatori del Parco, fanno danni al patrimonio
zootecnico, danni che verrebbero attribuiti ai lupi. Sarebbero, sempre secondo il Presidente del Parco, più aggressivi dei lupi.
Si è trovato un nuovo capro espiatorio; anzi non tanto nuovo, perché sono anni che i randagi sono capri espiatorii, novelli Malaussène, di tante (troppe) inadempienze delle istituzioni.
zootecnico, danni che verrebbero attribuiti ai lupi. Sarebbero, sempre secondo il Presidente del Parco, più aggressivi dei lupi.
Si è trovato un nuovo capro espiatorio; anzi non tanto nuovo, perché sono anni che i randagi sono capri espiatorii, novelli Malaussène, di tante (troppe) inadempienze delle istituzioni.
Qualcosa di più, però, questi randagi abruzzesi la hanno: sono dei veri e propri Mandrake, capaci di apparire migliaia ad occhi inesperti, capaci di cacciare come i lupi in branco, capaci di aggredire un patrimonio zootecnico, custodito?
Allora la soluzione? Che le autorità competenti prendano i provvedimenti adeguati, anche drastici!
Per la gioia dei cacciatori verrà permessa la caccia nel Parco? Non sono sufficienti i bracconieri?
Allora la soluzione? Che le autorità competenti prendano i provvedimenti adeguati, anche drastici!
Per la gioia dei cacciatori verrà permessa la caccia nel Parco? Non sono sufficienti i bracconieri?
Gravissimo è il fatto che si condannino a morte i cani, già vittime di abbandono, per coprire le inadempienze istituzionali, per nascondere le reali responsabilità del Parco stesso, dei Comuni e delle ASL in materia di controllo del randagismo.
La L.Q.281/91 è una legge dello Stato, la Legge Regionale 86/99 è, appunto una legge regionale, vanno rispettate, in primis da chi dovrebbe difendere la Natura e la biodiversità.
La soppressione di un randagio è un atto estremo da adottare in casi estremi, la valutazione è individuale, non può essere un colpo di spugna per aggirare incapacità “politiche” e di gestione del territorio.
Inoltre le dichiarazioni sulla consistenza della popolazione randagia, migliaia! figuriamoci, crea allarmismi inutili e giustizieri fai da te.
La L.Q.281/91 è una legge dello Stato, la Legge Regionale 86/99 è, appunto una legge regionale, vanno rispettate, in primis da chi dovrebbe difendere la Natura e la biodiversità.
La soppressione di un randagio è un atto estremo da adottare in casi estremi, la valutazione è individuale, non può essere un colpo di spugna per aggirare incapacità “politiche” e di gestione del territorio.
Inoltre le dichiarazioni sulla consistenza della popolazione randagia, migliaia! figuriamoci, crea allarmismi inutili e giustizieri fai da te.
Al grido di allarme del Presidente si aggiungono anche le dichiarazioni di due Consiglieri comunali di Scanno e Villalago, che hanno chiesto ad ASL, Corpo Forestale dello Stato ed Ente Parco di abbattere i cani randagi!
Noi chiediamo loro cosa hanno fatto i Comuni di Scanno e Villalago per contenere il randagismo?
.(GEAPRESS)
Noi chiediamo loro cosa hanno fatto i Comuni di Scanno e Villalago per contenere il randagismo?
.(GEAPRESS)