28 settembre 2014

VIVISEZIONE:LA TRUFFA DELLA SCIENZA A DANNO DEI MALATI

di Stefano Bovone

Sezionare,mutilare,ferire,inoculare sostanze tossiche o letali e molte altre torture vengono praticate sugli animali in nome della scienza e tutte si raggruppano sotto il termine vivisezione o sperimentazione animale.

Cani,gatti,scimmie,cavalli,pecore,topi,criceti e praticamente tutte le altre specie presenti in natura,nessuna esclusa,vengono usate per gli esperimenti più assurdi e allucinanti che la mente umana abbia mai potuto concepire.

Sono veramente necessari per il fine scientifico questi studi?
Servono davvero a far progredire la medicina e la scienza?

Ormai un numero sempre maggiore di scienziati e le più importanti riviste scientifiche mondiali si schierano per il no,arrivando ad affermare che i risultati fuorvianti della sperimentazione sugli animali siano i responsabili dei ritardi nei progressi nel campo della ricerca e che solo il 30 % dei risultati ottenuti siano poi trasferibili all’uomo.

Una cosa sicura sulla vivisezione c’è ed è che non fornisce dati attendibili per l’uomo e che comunque qualsiasi risultato che scaturisce è comparabile solo dopo aver sperimentato sulla specie umana.

Se non esiste specie sostitutiva all’uomo e a priori come si fa  a sapere quale sia la migliore da utilizzare?


Non si sa e la scelta dipende molto da cosa si vuole dimostrare;se per esempio dovessimo dimostrare che la Diossina è innocua basterebbe testarla sul criceto,come del resto in passato è stato fatto,arrivando alla conclusione che il suo utilizzo sia assolutamente sicuro,purtroppo il caso di Seveso con la fuoriuscita di Diossina e la morte di parecchie persone ha dimostrato il contrario.
Molte ricerche usano topi o ratti non perché siano più simili a noi ma,per ammissione dei ricercatori,solo perché i più economici.
Ovviamente non bisogna essere dei ricercatori per capire che non può considerarsi scientifico un metodo di ricerca come questo e che metodi basati su culture in vitro o con simulatori software  possono dare risultati più sicuri fino ad un 60% in più,metodi che però non vengono validati per l’ostruzionismo dei boss del farmaco.

Oltre essere un abominio scientifico,la vivisezione,è anche un businnes miliardario per l’indotto che ne deriva da tutto il comparto che gira attorno a questa pratica.
Gli allevamenti di cavie da laboratorio,Green Hill ne è stato un esempio in Italia,hanno indotti di centinaia di migliaia di euro.E’questo uno dei motivi che spinge i nostri politici a non procedere seriamente pretendendo una ricerca seria finalizzata alla cura e non all’arricchimento delle case farmaceutiche.

Ogni anno migliaia di cagnolini partono da questi tipi di allevamenti per raggiungere i vari laboratori in tutto il mondo per trovare a riceverli la peggiore sorte che si possa concepire,sofferenze e torture,senza mai ricevere una coccola o una carezza,isolati e denaturalizzati dal bisogno istintivo di compagnia del branco,finendo nelle migliori ipotesi soppressi dopo la sperimentazione,nelle peggiori riutilizzati più volte e per anni.

Ignoranza,menzogne,interessi economici e politici accondiscendenti permettono a questo tipo di sperimentazione di sopravvivere a discapito della nostra salute.
Pochi anni fa,al Parlamento Europeo,è stata varata una direttiva per regolamentare la vivisezione che ha peggiorato già la tragica situazione pregressa,direttiva votata favorevolmente da tutti gli Europarlamentari Italiani compresi quelli alessandrini.

Fortunatamente l’iniziativa Stop Vivisection,ha portato alla raccolta di un milione di firme in tutta Europa con lo scopo di obbligare il parlamento europeo a ridiscutere la direttiva.

Tralasciando il discorso etico che già basterebbe per chiedere l’abolizione di questo tipo di ricerca, dobbiamo pretendere che la politica legiferi a tutela della nostra salute impedendo in via definitiva la sperimentazione sugli animali,metodo non scientifico,arcaico e impreciso.