di Stefano Bovone
La Monsanto
è stata riconosciuta colpevole di crimini contro i diritti umani sei mesi dopo
l’apertura del processo civile intentato contro il gigante degli ogm. I giudici
hanno espresso parere non vincolante sul caso chiedendo che venga riconosciuto
l’ecocidio nel diritto internazionale .
Questo dopo
l’accusa di aver commercializzato prodotti tossici, causa di morte di migliaia
di persone.
La multinazionale ha dovuto rispondere alle sei domande che i giudici hanno loro formulato per
chiarire obblighi e conseguenze di alcune attività da loro svolte.
La
Monsanto ha agito per garantire la tutela di un
ambiente sano, pulito, sostenibile, così come
riconosciuto dal diritto internazionale (Risoluzione 25/21 del Human Rights
Council, 15 April 2014), considerando anche le responsabilità
imposte alle aziende dai Guiding Principles on Business and Human
Rights?
Il diritto ad un “ambiente salutare” è rintracciato dal
tribunale già nei risultati della conferenza Onu di Stoccolma del 1972. Il
presupposto è che l’ambiente sano è la base perché i diritti umani si
possano sviluppare. Secondo il tribunale, la
Monsanto ha intrapreso attività che hanno avuto impatto negativo sulla
tutela di un ambiente sano.
La Monsanto ha infranto il diritto di accesso al cibo riconosciuto dalla International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, dalla convenzione sui diritti dell’Infanzia e da quella sull’eliminazione di discriminazioni nei confronti delle donne?
Secondo il tribunale sì, interferendo sulla disponibilità di
cibo e sulla capacità degli individui di accedervi, o limitando la possibilità
di scegliere cibo non-Ogm. Inoltre, i semi geneticamente modificati rappresentano una minaccia per la biodiversità.
La
Monsanto ha rispettato il diritto allo standard più elevato di salute?
Secondo il Tribunale questo diritto sarebbe stato violato
commercializzando e vendendo sostanze pericolose e velenose pur conoscendone i
possibili effetti.
Troviamo un cenno al glifosato e al Roundup, che sembra siano
responsabili della salute umana e dell’ambiente.
La
Monsanto ha violato il diritto di libertà indispensabile alla ricerca
scientifica?
Per il Tribunale sembrerebbe di si diffondendo informazioni
ingannevoli minimizzando le conseguenze dell’utilizzo dei propri
prodotti e screditando studi scientifici indipendenti.
La Monsanto ha
commesso crimini di guerra?
In questo caso non vi è una menzione specifica di
prove concrete ma il dubbio rimane.
La Monsanto ha
commesso crimini contro l’abiente?
Visto l’aumento della consapevolezza che alcune
pratiche provochino disastri ambientali e la necessità di tutelare gli
ecosistemi per la salute delle generazioni future e del Pianeta , alcune azioni
della Monsanto potrebbero considerarsi un’ “ecocidio”
Sicuramente
sentiremo ancora parlare in futuro di questo colosso ormai di proprietà Bayer e
credo che sarà molto difficile ottenere un cambiamento di rotta, visto i
capitali stratosferici che quest’azienda muove.