02 febbraio 2011

Luca Zaia e la (sua) delibera ammazzafringuelli

LAC: il Governo la impugna, ora pagheranno tutti i veneti.


Chi pagherà gli avvocati che il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia (nella foto), con urgente decreto, ha convocato per difendere la delibera “ammazzafringuelli”? Storni, fringuelli, peppole, frosoni, pispole e prispoloni. In tutto alcune centinaia di migliaia di uccellini deliberati per i pallini dei cacciatori (caso unico in Italia) con un atto ora impugnato dal Governo ed inviato alla Corte Costituzionale. Quattro Avvocati, tanto per incominciare, tra cui uno di Roma che saranno retribuiti con i soldi dei Veneti tutti, ivi compresi quelli che avevano chiesto a Zaia di bloccare la delibera.
Sarebbe bastato sentire l’Ufficio Legale della stessa Regione Veneto il quale, messo a lavorare, si era espresso in maniera contraria e per questo poi accantonato. La cosa più grave, però, è come il Governo sottolinei la reiterazione dei presupposti di illegittimità. La Delibera, infatti, è nei principi violati sostanzialmente identica ad altri provvedimenti della stessa Regione già dichiarati illegittimi. Secondo il Governo “la delibera impugnata è analoga alle leggi regionali dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale“.
Secondo il Governo, nella delibera Zaia-ammazzafringuelli, non vi sono presupposti e condizioni per consentire la caccia in deroga. Mancano i “rigidi controlli” così come il rispetto delle “piccole quantità”. Zaia ha inoltre firmato un provvedimento che ha ignorato i pareri negativi degli esperti faunistici, consentendo inoltre l’uso dei richiami vivi per i cacciatori. Si era basato solo su dati ormai superati e peraltro attintenti a vecchi provvedimenti impugnati.
La questione, ora, si trasferirà a Roma, sempre a spese dei contribuenti veneti (tutti…).
Per Andrea Zanoni, Presidente della LAC Veneto, “Zaia è rimasto il solo Governatore italiano a difendere a spada tratta la caccia ai piccoli uccellini migratori protetti“. Non solo i precedenti pareri contrastanti della Corte Costituzionale, ma anche le impugnative della Corte di Giustizia Europea.
Tanto a pagare, con i soldi, saranno sempre i contribuenti e con la vita, i poveri uccellini. La caccia in deroga del Governatore Zaia, infatti, si è già chiusa da parecchie settimane. Ai cacciatori veneti interessa sparare ad Ottobre, periodo di migrazione dei passeriformi. Quel regalo Zaia glielo ha abbondantemente concesso. Il conto, però, arriva per tutti i veneti i quali, nonostante la crisi economica e i danni dell’alluvione, pagheranno pure le feste dei cacciatori così come deliberato dal Governo Zaia. Ben 284.000 euro. Conto definitivo? No! Vi saranno pure le sanzioni dovute alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia Europea, sempre sulla caccia in deroga. (GEAPRESS)