04 febbraio 2011

CACCIA: ASS.VITTIME, SCOMODA VERITA' NUMERI INDIGNA MONDO VENATORIO

L'Associazione Vittime della Caccia ''respinge con sdegno le accuse di sciacallaggio, strumentalizzazione delle tragedie, indegno polverone mediatico, falsita' sui dati delle vittime'' giunte da esponenti del mondo venatorio subito dopo la presentazione, ieri, dell'annuale dossier sulle vittime della caccia.
''Le cifre sui morti e feriti della stagione venatoria 2010-2011 - avverte - costituiscono un dossier assolutamente veritiero in quanto scaturite dalle rassegne stampa monitorate sistematicamente e riportate integralmente nel dossier stesso'', ma ''sapevamo che avrebbero, per l'ennesima volta, fatto gridare allo scandalo chi difende il mondo filocaccia''.
''Alla Conferenza Stampa - precisa l'associazione - si sono presentati esponenti del mondo venatorio e referenti politici dello stesso, a partire dal Senatore Carrara, i quali prima ancora di venire in possesso del dossier lo hanno contestato, quindi senza conoscerlo, confermando il loro preciso intento denigratorio e delegittimante nei confronti dei dati prodotti.Puntuale e immediata e' partita la crociata in difesa dei cacciatori: dal Senatore Carrara, passando per Federcaccia, CNCN e Face Italia... fino a Giovanardi.
Negare l'oggetiva verita' dei dati documentati dalla nostra Associazione, sminuirli al rango di tragiche fatalita', discettare su astruse comparazioni con altre attivita' umane o sportive comportanti tragici accadimenti, e' un'operazione atta a distorcere, occultandola, una realta' che per gli italiani e' incontrovertibile: il prezzo in vite umane che la caccia e l'uso di armi da caccia determina ogni anno non e' piu' accettabile''.
E precisa: ''E' bene ribadire che la questione sicurezza non puo', non deve sottostare a nessun interesse di parte, men che meno a quello del mondo venatorio.
E' altresi' doveroso rimarcare che il danno derivante dalle doppiette si conclama anche in altri non meno gravi aspetti: il disturbo della quiete pubblica, l'invasione dei fondi privati da parte di gente armata, il danno al turismo ed alle attivita' agricole. Non di minore portata sono i tanti casi di soprusi ai danni di chi paradossalmente ha scelto la ''pace'' della campagna ed i troppi animali domestici barbaramente feriti ed uccisi dai cacciatori''.
''Bene ha fatto il Ministro del Turismo Brambilla, in ragione del suo ruolo istuzionale, - conclude l'Associazione - a puntare il dito su tutte le problematiche che da anni cerchiamo di evidenziare, dimostrando un'attenzione ed un recepimento totalmente in linea con le preoccupazioni della stragrande maggioranza dei cittadini''.(ASCA)