08 gennaio 2011

Cacciator bracconieri a caccia nei parchi e con l’arma vietata

Nuovi sorprendenti risultati ottenuti dalla Guardie WWF di Salerno ed Avellino nel corso delle attività di controllo del territorio. Attività congiunta alle Forze dell’Ordine nei pressi di Castelnuovo di Conza, Santomenna (SA) e S.Andrea di Conza (AV). In questo caso le Guardie del WWF, coordinate dal Responsabile Provinciale Fabrizio Lullo, hanno provveduto a fermare un cacciatore, in regola con la licenza di caccia, ma operante in barba alle leggi. Il cacciatore, infatti, veniva trovato con il serbatoio del fucile modificato e potenziato, fatto, questo, vietato dalla legge. L’intervento, congiunto ai Carabinieri della Stazione di S. Andrea, comandati dal Maresciallo Capo Laurentini, portava al sequestro penale del fucile alterato e delle numerose cartucce. Il cacciator bracconiere, proveniente da Napoli, veniva denunciato per alterazione d’armi ed esercizio della caccia con mezzi vietati.
Ancora più incredibile il secondo intervento che portava, ancora una volta, ad identificare e denunciare un altro cacciator bracconiere, questa volta della provincia di Salerno. Il cacciatore, anch’esso con regolare licenza di caccia, aveva di fatto trasformato l’area del Parco Regionale dei Monti Picentini, in una sorta di riserva personale. L’intervento delle Guardie del WWF, congiunto ai Carabinieri della Stazione di Campagna, coordinati dal Maresciallo Capo D’ambrosio, portava al sequestro di armi e munizioni oltre che alla denuncia all’Autorità Giudiziaria del cacciatore con il vizietto del bracconaggio.
Soddisfazione ma anche rammarico tra i volontari del WWF. Secondo Mario Minoliti, coordinatore campano del WWF “nonostante i numerosi controlli, il fenomeno del bracconaggio nel Parco Regionale dei Monti Picentini risulta ancora essere radicato. I nostri sforzi di Vigilare sulle aree protette – ha aggiunto l’esponente del WWF – portano enormi benefici in tal senso ma ci rammarichiamo quando siamo costretti ad assistere ancora a scempi e azioni di bracconaggio in aree verdi naturali che tutti dovremmo curare e salvaguardare.”
Purtroppo i reati venatori italiani, puniscono all’interno di una sfera applicativa squisitamente contravvenzionale. Non solo. Per avere (solo) sospesa la licenza occorre che il reato, già blandamente punito, venga addirittura reiterato. In un certo senso la legge italiana prevede la figura del cacciator bracconiere.(GEAPRESS)