25 ottobre 2015

PIOGGIA DI DENUNCE CONTRO LA MONSANTO PER IL GLIFOSATO

di Stefano Bovone

La Monsanto nuovamente nell’occhio del ciclone,con una serie di denunce destinata ad aumentare,per il glifosato ritenuto cancerogeno e pericoloso per l’ambiente.

Ormai quella sulla Monsato si sta quasi trasformando in una class action,anche se le 700 cause nei confronti della multinazionale sono per lo più portate avanti singolarmente dai cittadini.

I querelanti, che aumentano mese dopo mese,imputano al contatto prolungato con il glifosato l’insorgere di tumori e malattie.In particolare, le denunce si sono moltiplicate da quando la I.A.R.C.,branca dell’Organizzazione mondiale della Sanità dedita alla ricerca sul cancro,ha valutato come«probabilmente cancerogeno»l’erbicida venduto dal colosso biotech.

L’ultima denuncia in ordine di tempo è stata presentata un paio di giorni fa alla Corte suprema del Delaware, da tre avvocati che rappresentano altrettanti clienti: l’accusa è che Monsanto, pur sapendo da lungo tempo che il suo prodotto diserbante aveva pesanti effetti sulla salute dei lavoratori agricoli (e non solo), ha continuato a venderlo.
In essa si legge che l’azienda multinazionale avrebbe condotto un prolungata campagna di disinformazione sui reali pericoli che causerebbe il Roundup convincendo agenzie governative e coltivatori che il prodotto fosse assolutamente sicuro.

Gli avvocati che hanno denunciato il colosso multinazionale affermano che possono dimostrare che la Monsanto sapesse del reale pericolo del glifosate e che volontariamente trascurasse la pericolosità per venderlo.

”Possiamo dimostrare che la Monsanto sapeva dei pericoli del glifosato,dichiara Michael McDivitt,il cui studio legale in Colorado sta mettendo insieme i casi di 50 individui.Ci sono molti studi che certificano come il glifosato provochi questi tipi di cancro».

L’avvocato si riferisce, in particolare, al linfoma non-Hodgkin,malattia per la quale le responsabilità del Roundup sembrano essere da più parti confermate.

Monsanto,naturalmente,nega tutto,dichiarando che la classificazione dell’OMS è sbagliata e che il glifosato è tra i pesticidi più sicuri del pianeta:«Il glifosato non è cancerogeno,ha sentenziato la portavoce dell’azienda,Charla Lord,in una e-mail di risposta alla Reuters.

Le più ampie statistiche sulla salute umana,compilate in tutto il mondo in merito a questo prodotto agricolo contraddicono le accuse dei processi».

Il Roundup,erbicida a base di glifosato,è utilizzato dagli agricoltori,da numerosi americani con l’hobby del giardinaggio e sui terreni agricoli o nei luoghi pubblici di tutto il resto del mondo,Italia compresa e nel 2015,ha generato 4,8 miliardi di dollari di ricavi per la Monsanto.

Tuttavia,il business sembra vivere una fase di difficoltà,dal momento che le proteste esplose dopo la ricerca “bomba” dell’OMS hanno portato a reazioni politiche su scala globale.Diversi Paesi hanno vietato o posto moratorie sulla vendita del diserbante.Nel frattempo,alcuni studi legali hanno annusato l’affare e stanno pubblicizzando sui propri siti l’offerta di una analisi gratuita delle querele contro Monsanto basate sulle malattie sviluppate in seguito all’utilizzo del glifosato.

Sembra quindi che i tempi non si prospettino del tutto rosei per questi avvelenatori del pianta,staremo a vedere l’evolversi della vicenda,purtroppo nel frattempo i nostri amministratori comunali continuano indisturbati ad utilizzare il prodotto nella lotta contro le gramincee minacciando la nostra salute.