17 settembre 2011

Caccia, la Lac promuove una class action a difesa dei proprietari terrieri


In concomitanza con l’inizio della stagione venatoria 2011/2012, la LAC promuove una “class action” a livello nazionale a difesa dei diritti dei proprietari dei terreni dove si va a caccia.
Pochi sanno, infatti, che l'articolo 15, comma 1, della Legge 157/92, impone il pagamento di una somma a tutti i proprietari e conduttori di fondi che sono utilizzati per l’esercizio venatorio. In pratica, i proprietari di terreni compresi nel territorio agro-silvo-pastorale, che non formi oggetto di divieto di caccia per altri motivi (oasi, parchi naturali, ecc.) o le altre aree dove la caccia non può essere esercitata (improduttivo naturale, improduttivo antropico, fondi chiusi, terreni inclusi nelle aziende venatorie), devono essere pagati. Ciò in quanto il territorio agro-silvo-pastorale è assoggettato a servitù venatoria o, secondo altri, ad una limitazione amministrativa del diritto di proprietà. In disparte la questione terminologica, le Regioni dovevano corrispondere dal 1992 ad oggi a tutti i proprietari o conduttori di terreni (che sono centinaia di migliaia) somme che non sono state pagate. La domanda è chi dovrebbe pagare tali somme ai proprietari? La Legge (art. 15, comma 2) dice che all’onere derivante dalle spese “si provvede con il gettito derivante dalla istituzione delle tasse, di concessione regionale”!

Cioè dovrebbero essere gli stessi cacciatori a sborsare, annualmente (nel loro complesso) milioni di euro per potere cacciare. Per fare un esempio, se si considera una indennità medio-bassa di € 70,00 all’anno per ettaro (pari a 0,007 al mq, una cifra irrisoria), moltiplicati per gli ettari ove si svolge la caccia (1.277.000), si scopre che Regione Lombardia avrebbe dovuto pagare ai proprietari dei terreni, solo per l’anno 2011, ben € 89.390.000. Se si considera ancora che nulla è stato pagato, sempre per la Regione Lombardia gli arretrati di 10 anni ammonterebbero a oltre 890 milioni di euro più gli interessi. In sostanza i cacciatori italiani, dal 1992, vanno a caccia gratis su 18 milioni di ettari di terreni rurali altrui, quando invece le Regioni avrebbero dovuto pagare milioni di euro ogni anno ai proprietari dei terreni, tassando i cacciatori.

In questi tempi di crisi economica e con i pesantissimi tagli della manovra del Governo nei confronti delle Regioni e degli Enti locali, questi soldi sarebbero quindi una vera boccata d’ossigeno! La Lega per l’Abolizione Caccia ha iniziato a raccogliere le adesioni dei proprietari e dei conduttori dei fondi (compresi nell’80% del territorio agro-silvo-pastorale) ove si svolge la caccia, per una class-action civile nell’interesse di proprietari e conduttori di terreni contro tutte le  Regioni, per ottenere il pagamento del “canone venatorio” per il 2011 e per 10 anni arretrati. Per informazioni su come aderire a questa campagna: www.abolizionecaccia.it