14 febbraio 2011

CACCIA: INTERROGAZIONE PORETTI (RADICALI), TROPPE VITTIME. VA ABOLITA

 La senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale, ha presentato un'interrogazione al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, al ministro dell'Ambiente e al ministro dell'Interno per chiedere, sulla base del numero delle vittime registrate quest'anno legate alla caccia, se non ''ritengano opportuno prenderne in considerazione l'abolizione''.
''I dati presentati dal dossier dell'associazione vittime della caccia - ricorda Poretti - risalgono al periodo che va dal 2 settembre 2010 al 31 gennaio 2011 e, in particolare durante i cinque mesi, in ambito venatorio sono complessivamente contate ben 100 vittime: 25 morti (di cui uno non cacciatore) e 75 feriti (di cui 16 non cacciatori).
Un numero che resta abbastanza stabile nel corso degli ultimi anni: nella stagione 2007/2008 ci furono 109 vittime (30 morti e 79 feriti), in quella dopo 103 (25 morti e 78 feriti),e altre 95 durante la stagione 2009/2010 (24 morti e 71 feriti). Questo nonostante la stagione venatoria sia sempre piu' breve e il numero dei cacciatori diminuisca.
Ma - avverte la senatrice - a questo triste bilancio occorre aggiungere anche le vittime delle armi da caccia occorse in ambito extravenatorio, che hanno causato nel periodo da settembre scorso alla fine di gennaio ben 28 morti e 13 feriti, tra cui anche una bambina di 3 anni e un bambino di 5 anni, il quale e' stato ridotto in gravissime condizioni. Complessivamente gli incidenti dovuti ad armi da caccia hanno quindi coinvolto sia cacciatori sia persone estranee all'attivita', questo per via anche del fatto che l'articolo 842 del Codice Civile consente ai cacciatori di entrare liberamente nella proprieta' privata altrui: una peculiarita' giuridica pressoche' unica in Europa, una sorta di abdicazione del diritto di proprieta' privata costituzionalmente protetto''. ''Anche su questa mostruosita' giuridica che ancora vige a beneficio di una sempre piu' minoritaria lobby della caccia, che continua a mietere vittime anche tra chi niente vorrebbe avere a che fare con questo 'sport' sanguinario - riferisce Poretti - ho chiesto ai ministri non ritengano opportuno prenderne in considerazione l'abolizione, prevedendo altresi' che l'attivita' venatoria sia consentita solo in alcuni luoghi ben circoscritti, nelle more di un ripensamento piu' generale della materia che miri a una disincentivazione dell'attivita' e a una auspicabile sua progressiva abolizione''.(ASCA)