17 novembre 2010

Il Ministro del Turismo torna a condannare la caccia

Arezzo. Dopo l'ennesimo incidente di caccia, in cui è rimasto  ucciso Giampaolo Piomboni di 47 anni, Michela Vittoria Brambila, ministro del Turismo, è tornata ad attaccare l'attività venatoria, che ha definito "crudele".

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Le posizioni politiche e personali che ho assunto contro la caccia, facendomi interprete del sentimento della maggioranza degli italiani, mi avranno anche procurato l'avvertimento dell'altro ieri - ha premesso il ministro - da parte di chi vuole negare il diritto d'opinione e passare dal civile confronto all'intimidazione. Ma ho avuto il coraggio di denunciare, insieme ai parlamentari che hanno sottoscritto la proposta di legge sull'abrogazione dell'articolo 842 del Codice civile e per disciplinare l'esercizio dell'attività venatoria, una situazione che non può più perdurare".

"Non è possibile - ha sottolineato il ministro Brambilla - perdere la vita impallinati mentre si va la domenica mattina a cercare funghi, solo per compiacere i cacciatori e chi li sostiene, una minoranza della popolazione italiana, mantenendo in vita norme e privilegi assolutamente anacronistici. La caccia è crudele e pericolosa per l'incolumità pubblica. Oltre che costituire una grave ferita per l'ambiente e la biodiversità che tutti abbiamo il dovere di tutelare".

"Intendo manifestare - ha infine concluso - profondo cordoglio e sincera vicinanza ai parenti della vittima. E prometto loro che andrò avanti, farò tutto il possibile perchè le cose cambino. La mia coscienza me lo impone".