di Stefano Bovone
Campagna #stopvivisection
Campagna #stopvivisection
La vivisezione,come ormai tutti
dovrebbero aver compreso,risulta essere una pratica ascientifica e sicuramente
poco utile per la salute dei malati,rallenta in modo imbarazzante la ricerca e
permette la commercializzazione di qualsiasi prodotto,compreso quelli dannosi
per la salute umana che vengono ritirati solamente in un secondo momento,dopo
essere stati immessi sul mercato.
Nel primo lavoro
condotto negli USA i ricercatori hanno valutato la percentuale di farmaci che
negli ultimi anni avevano provocato gravi reazione avverse (morte, rischio di
morte o invalidità permanente) in persone che li avevano assunti. Il risultato
fu il seguente: il 51% dei farmaci che avevano superato brillantemente le prove
sugli animali nella nazione tecnologicamente più avanzata,dopo la
commercializzazione avevano provocato gravi reazione avverse,questo prova abbondantemente l’inefficacia di una
ricerca basata su questo tipo di esperimenti.
Nel
2015 il progresso tecnologico e scientifico permetterebbe di utilizzare metodi
sicuramente più efficaci per il test delle sostanze,purtroppo questi vengono fortemente osteggiati dalle case farmaceutiche che vedrebbero un
consistente calo nel loro fatturato.
L’utilizzo
di test scientificamente corretti non permetterebbe infatti la
commercializzazione di tutto come adesso avviene,ma solo di quello che
effettivamente porterebbero benefici e cure al malato.
Come
ben sappiamo,anni addietro il parlamento Europeo si era espresso,varando una
direttiva in materia di vivisezione che doveva essere recepita dagli stati
membri,questa direttiva alla fine ha peggiorato notevolmente la situazione già
abbastanza critica esistente nei laboratori di ricerca,non favorendo in nessun
modo il passaggio all’utilizzo di metodi sostitutivi.
Con
la mobilitazione della campagna “Stop vivisection” si è riusciti a portare al Parlamento
1.200.000 firme obbligando lo stesso ad una revisione e così lunedì 11 maggio,finalmente,una prima Audizione presso le Istituzioni europee si è svolta(a
porte chiuse)presso la Commissione.
I risvolti di questa auduzione sono
stati che la Commissione UE nelle persone del vice
presidente Jyrki Katainen,del
Direttore Generale della DG Ambiente Karl Falkenberg e di svariati altri alti dirigenti, in particolare
della DG Ambiente ha espresso un
significativo consenso sulle
finalità di STOP VIVISECTION(ovvero sulla fine della sperimentazione
animale)esposte dai suoi promotori, rappresentati da Gianni Tamino,André Ménache,Adriano Varrica,Vanna Brocca, Fabrizia Pratesi e Flavien Deltort,scrive con una giusta
soddisfazione la stessa STOP VIVISECTION in un comunicato:
“Nonostante i punti di divergenza sull’ impegno attualmente in corso per
raggiungere questo fine,un clima
di buona volontà e un proposito di collaborazione hanno
caratterizzato l’importante evento,che per la prima volta nella storia porta il tema della sperimentazione
animale ai più alti livelli politici”.
I promotori hanno proposto che
venga messo un termine di 5 anni al periodo di transizione verso la totale
scomparsa della sperimentazione sugli animali per le ricerche finalizzate all’uomo
con l’impegno a istituire l’obbligatorietà l’obbligatorietà per i metodi di sperimentazione senza animali in ogni
ambito in cui essi siano disponibili, come pure il loro
finanziamento, il loro riconoscimento ovunque essi possano essere validati.
Chiedono inoltre la correzione
della loro procedura di validazione,che non può basarsi sul confronto
con il modello animale(peraltro mai validato!),ma sul confronto con i
risultati ottenuti sulla specie umana.
La seconda audizione (a porte
aperte)si è svolta al Parlamento
europeo,sempre lunedì 11 maggio, nel pomeriggio.
L’audizione,
organizzata da ben 4 commissioni parlamentari(AGRI, agricoltura-benessere animali;ENVI, ambiente-salute umana;ITRE, industria-commercio; e PETI, petizioni),ha visto una enorme partecipazione.Ma soprattutto, dopo che hanno parlato gli
scienziati designati a descrivere l’iniziativa,Gianni Tamino,Claude Reiss e
André Ménache,è stato tangibile il
peso del successo che STOP VIVISECTION ha riscosso in Parlamento:di
29 interventi di deputati,16 sono stati a favore, 10 contrari e 3 neutrali.
E’ stato chiesto alla Commissione che
vengano date quanto prima risposte
certe sulla possibilità di mettere fine a queste inutili torture. Ma
anche che vengano eliminate le forti contraddizioni attualmente esistenti nella direttiva 2010/63.
Del resto
il superamento di questi test è fortemente voluto dai cittadini della Comunità
europea quindi al parlamento non resta che prenderne atto e muoversi in quella direzione e il primo
importantissimo passo è che dalla direttiva venga cancellata:“La
sperimentazione animale continua ad essere necessaria per la protezione della
salute umana”.