01 dicembre 2010

Spara da casa, denunciato

 BELLUNO. Oltre due ore di discussione per dire e dirsi che serve un giro di vite contro chi sgarra. Il presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, e l’assessore Silver De Zolt hanno incontrato ieri sera i presidenti delle riserve di caccia del Bellunese. A loro hanno comunicato l’intenzione di inasprire le pene e di introdurre qualche correttivo nel percorso di formazione dei cacciatori. «Ben vengano se servono a punire chi sbaglia», il commento di Leandro Grones, presidente dei distretti venatori. E mentre a Palazzo Piloni, si teneva l’incontro, dal Comelico arrivava un’altra sconcertante notizia: i carabinieri di Santo Stefano hanno, infatti, denunciato un cacciatore che, domenica sera, ha ucciso un cervo a pochi metri dal centro abitato. Non aveva messo in conto che poteva ammazzare un passante.   Caccia in centro. Sul Comelico è appena scesa la sera. A chiamare i carabinieri sono alcuni cittadini intimoriti da degli spari. Quando i militari arrivano sul posto, vedono un cacciatore intento a rimuovere una carcassa di cervo. La dinamica è chiara: a sparare - a ridosso del centro abitato - è stato lui.  Il cacciatore, particolari non da poco, aveva notato l’animale e imbracciato il fucile quando ancora si trovava all’interno della sua abitazione. Non curante della vicinanza delle abitazioni e dell’oscurità, l’uomo aveva comunque sparato. Da qui la contestazione del reato di “esplosioni pericolose”, proprio in una comunità, quella del Comelico, già ferita da diversi drammi, proprio quelli che ieri sera hanno spinto la Provincia a incontrare i cacciatori.  «Sono comportamenti scellerati che non hanno nulla a che vedere con la caccia», afferma Grones. «I primi a perseguirli devono essere i cacciatori. Ne vade la nostra dignità».   La ramanzina presidenziale. A detta dei presenti, i toni di ieri sera sono stati sereni, anche se non sarebbe mancata una “ramanzina” da parte del presidente Bottacin sulla necessità di usare maggiore attenzione. Bottacin e De Zolt, dal canto loro, hanno annunciato la volontà di inasprire le pene accessorie previste dalle leggi nazionali e rimandate alla discrezionalità della commissione sanzioni. Non solo. Nuove regole potrebbero arrivare sul fronte del maneggio dell’arma e sulle prove.   In prefettura. Tutti argomenti che saranno affrontati questa mattina durante il vertice sulla sicurezza convocato in Prefettura e al quale parteciperanno anche Bottacin e De Zolt. I fatti del Comelico, dalla morte del cacciatore a fine ottobre alle esplosioni di domenica sera, saranno la base di partenza per ogni ragionamento sulla regolamentazione futura della caccia in provincia.(Il Corriere delle Alpi 30 novembre 2010)