03 febbraio 2015

NUOVE DIRETTIVE PER LA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA MIGRATORIA. ITALIA INDIETRO DI 30 ANNI

di Stefano Bovone

Dal 4 al 9 novembre 2014 a Quito,capitale dell’Equador ,si è svolta l’undicesima Conferenza delle Parti della Convention on the Conservation of Migratory Species of Wild Animals (Cms);dopo una settimana di intense discussioni e negoziati,sono state approvate risoluzioni e misure coraggiose per progredire in ambito di salvaguardia di specie migratorie,marine,terrestri o volatili. Le risoluzioni più importanti riguardano:piano strategico per specie migratorie 2015-2023,programma di lavoro sul cambiamento climatico e specie migratorie;migliorare il rapporto tra la famiglia Cms e la società civile,marine Wildlife Watching sostenibile dalle imbarcazioni;energie rinnovabili e specie migratorie,conseguenze della conservazione nella cultura dei cetacei,gestione dei rifiuti marini,cattura di cetacei selvatici vivi a fini commerciali, miglioramento delle  sinergie e dei servizi comuni tra gli strumenti della famiglia Cms.In questa occasione sono state inserite 21 specie di squali e razze nelle liste di animali da proteggere,pesci,animali terrestri e mammiferi tra cui anche l’orso polare.

Negli ultimi anni gli animali migratori sono diventati delle vedette mondiali per un gran numero di questioni urgenti della nostra epoca. Dall’inquinamento dei nostri oceani da parte della plastica agli effetti del cambiamento climatico, dal bracconaggio al sovra-sfruttamento sono le minacce che pesano sulla fauna migratoria e presto o tardi finiranno per colpire ognuno di noi.


Quando parliamo di migratori,i primi animali che ci vengono in mente sono i volatili,con i loro migliaia di chilometri compiuti annualmente durante i quali incontrano trappole, tagliole e caccia illegale ed è proprio contro il bracconaggio che le parti della Cms  hanno adottato linee  guida mondiali, miranti anche a prevenire il rischio di avvelenamento degli uccelli, compreso l’eliminazione progressiva dell’utilizzo di munizioni al piombo.

Nell’ultimo punto sta proprio il cambio di marcia a livello mondiale.Le campagne non subiranno più la contaminazione di questo metallo pesante,scaricato a tonnellate dai cacciatori.

Achim Steiner, il direttore esecutivo dell’Unep, l’agenzia per l’ambiente dell’Onu della quale fa parte la Cms ha detto: «Le decisioni prese dai governi durante la Conferenza riflettono la presa di coscienza crescente di una responsabilità comune e condivisa di fronte alla protezione della fauna e tengono conto del fatto che le minacce che pesano sulle specie selvatiche possono essere trattate più efficacemente attraverso la cooperazione internazionale. Gli accordi internazionali lavorano a nome dei cittadini e delle comunità di tutto il mondo che vogliono conservare e proteggere il nostro patrimonio naturale. Sono l’espressione del nostro impegno comune perché il proseguimento dello sviluppo umano non avvenga a detrimento della natura». 

Per la prima volta ci si è occupati anche della minaccia per alcuni tipi di migratori rappresentata dalle energie alternative, in particolare per pipistrelli, uccelli e cetacei e sono state adottate delle linee guida sul modo in cui le pale eoliche, i pannelli solari ed altri tipi di impianti delle energie rinnovabili,possono essere sviluppati in maniera rispettosa della fauna. 

Il fine è quello di predisporre per i prossimi anni azioni efficaci di conservazione per le specie migratrici del mondo intero.

Nei comunicati italiani e non solo, le proposte sono quasi apparse come decisioni vincolati; una svolta storica, per dirla con i titoli di alcuni giornali.Forse un entusiasmo un po’ eccessivo, visto che una precedente Convenzione (quella firmata a Berna) ha visto nascere in Italia la prima previsione di reato, dopo ben 32 anni di esistenza in vita. Speriamo che questa volta i tempi siano più rapidi e non ci vedano sempre come un paese incapace di strutturarsi in tempi congrui.