Prima l’assessore (cacciatore) alla caccia e parchi del Comune di Terracina scoperto a fare il bracconiere nel Parco del Circeo, poi il componente della commissione provinciale caccia (ovvero quella che esamina i candidati cacciatori), nonché noto esponente del mondo venatorio locale, verbalizzato dalle Guardie del WWF. Ed ora cos’altro può essere successo tra gli italici amanti di Diana?
Addirittura un Presidente ed un Segretario privati di qualche libertà dalla Procura della Repubblica di Lucera (FG). Questo perché fra i dieci capi d’accusa sugli appalti pilotati nel Comune di Peschici (FG) compare anche quello relativo ad una prova truccata per l’abilitazione alla caccia. Undici custodie cautelari in carcere e dodici arresti domiciliari, titolarono pochi giorni addietro i giornali pugliesi. A ben guardare, però, le sorprese non finiscono qui. Tra i ventitré compaiono infatti il sig. Corso Giovanni, Consigliere Comunale con Delega Caccia, Agricoltura e Pesca, ed i signori Luciano Nicola Casalino e Pietroantonio Colasante rispettivamente Presidente e Segretario della Commissione Abilitazione Esercizio Venatorio della Provincia Foggia. L’accusa? Corruzione per “atto contrario ai doveri d’ufficio aggravata, prova esame per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio”. Poi altri capi di imputazione contestati a vario titolo ai 23 indagati. Una vera e propria organizzazione a delinquere, questo il richiamo prevalente sui giornali.
Tutto finito per l’ennesimo l’inciucio politico venatorio? No. A sentire Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Vas, Wwf, la cosa è ben più grave dal momento in cui il Sig. Casalino è anche vice Presidente nazionale di Ekoclub, associazione riconosciuta molto amata da Federcaccia, tanto che, secondo gli ambientalisti, potrebbero essere quasi la stessa cosa. Ritornando alle vicende politico venatorie foggiane, le Associazioni fanno notare come nella Commissione ora al centro della bufera, siede sia un rappresentante di Federcaccia che uno di Ekoclub. Ci sono poi sei rappresentanti di cacciatori e l’altro coinvolto dalla bufera giudiziaria, ovvero il sig. Segretario Colasante, anch’egli cacciatore. E gli ambientalisti? Uno solo! Certo che in questo caso i cacciatori non potranno dire di avere avuto rotto le scatole dagli ambientalisti. Ad inguaiarsi ci sono finiti con le loro mani e le loro carte (d’esami). (GEAPRESS)