Ne avevamo parlanto di recente. Botti di capodanno e animali, più o meno volontariamente, colpiti . Cani finiti con petardi “rinforzati” con delle pietre, come nel caso di Albano Terme, ed altri dalle dinamiche incerte come il caso di Sannicandro. Qui, i responsabili starebbero raccontando che loro hanno “semplicemente” gettato in terra un petardo ed il cane (aspirante suicida….) l’avrebbe acciuffato. Altri, però, parrebbero averli visti tentare di sistemare il petardo in bocca. La differenza non è da poco, dal momento in cui secondo il reato di maltrattamento di animali, il primo comportamento potrebbe essere riconosciuto “colposo” e pertanto non punibile. Nell’altro caso, invece, c’è la volontà di maltrattare e verrebbe applicato il reato e la sua probabile multa.
A Latina, invece, è andato tutto in maniera molto più esplicita. Poco dopo la mezzanotte di inizio anno, un gruppo di ragazzi, a quanto pare già noti per atti vandalici, circonda Paco, randagio del luogo. Paco è un cagnetto tranquillo, di circa due anni. Non da fastidio a nessuno, anzi è noto per accompagnare le persone al bar o al supermercato. Lui aspetta fuori ed appena il suo amico a due zampe ha finito le compere, lo segue lungo la strada del ritorno. Vive lì praticamente da sempre. Ma per alcuni è solo un … cane, per cui, secondo menti malate, a fine anno qualche preoccupazione gli si potrà anche far passare. Di sicuro, per quello che subirà Paco, in Italia non è neanche previsto l’arresto in flagranza, mentre il procedimento penale, se mai arriverà alla giusta conclusione, probabilmente contesterà solo una multa.
Paco, dicevamo, viene preso di mira. Circondato e malmenato subisce poi la peggiore tortura del più “classico” capodanno di terrore. Non solo i botti attorno a lui, ma anche i petardi attaccati alla orecchie.
Roberta, la volontaria che ha poi accudito il cane, sente esterrefatta il racconto. I ragazzi sono a quanto pare già noti, ma lei non era sul posto.
“Fa già piacere sapere che delle persone, appena notata la scena – dice Roberta a GeaPress – hanno iniziato ad inseguire i ragazzi. Sono volate parole grosse, e poco dopo Paco è stato tolto ai ragazzi“.
Paco viene così raccolto e portato in un luogo sicuro, poi il contatto con Roberta. Passa qualche giorno e per fortuna il Veterinario rilascia il responso finale. Paco non perderà l’udito. Per le bruciature, trattasi, per fortuna, solo di escoriazioni nella parte terminale delle orecchie che guariranno presto. Nel frattempo parte il tam tam dell’adozione.
Paco si aggiunge anche Calimera, altro cane recuperato dalle volontarie. Lei è stata trovata con le dita di una zampa amputate, probabilmente una tagliola di un bracconiere. E’ già successo. La cagnetta è messa male ed è da più tempo con le volontarie. Poi sabato la bella notizia. Il controllo pre affido di Paco e Calimera va a buon fine ed a breve partiranno rispettivamente per Bolzano e Treviso.
Dimenticavamo. Ma l’ente pubblico? Roberta alza le braccia. “Spesso ci sentiamo lasciate sole. Dovrebbe intervenire l’ambulanza, dopo che il Comune ha raccolto la segnalazione, ma non sempre questo avviene, almeno in tempi celeri. Ma Paco– aggiunge Roberta – aveva forse un Santo in paradiso“.
Sembrerebbe infatti che tra le persone che si sono precipitate in strada a recuperare il cane ed affrontare la banda dei …. soliti ignoti, ci fosse qualcuno che conta. E così anche il primo gennaio, da qualche parte, può accadere che si provveda a raccogliere un randagino bisognoso. Paco ha avuto veramente un grande Santo in paradiso. (GEAPRESS)