Secondo il quotidiano inglese The Telegraph, il provvedimento delle autorità cinesi equivale più o meno a vietare i circhi. In effetti, presso molti zoo cinesi vengono svolti veri e propri spettacoli circensi con animali. Leoni che saltano nei cerchi infuocati ed orsi ballerini. Vi sono poi gli “spettacoli” più tipici di quel paese, come il pasto delle fiere somministrato con prede vive, ed i ristoranti che servono ai visitatori i loro detenuti prima esposti.
Il Governo cinese è corso ai ripari, stimolato anche dalle proteste delle Associazioni di protezione degli animali locali. Lo scorso dicembre avevamo dato la notizia delle irregolarità riscontrate dal Governo cinese in circa il 10% dei suoi zoo. Alcuni chiuderanno, altri dovranno adeguarsi alle prescrizioni governative.
A differenza dell’Italia, dove una strampalata legge riconosce quasi automaticamente quelli noti (più o meno tutti aderenti ad una piccola associazione di categoria) mentre quelli impresentabili, al momento del recepimento della Direttiva europea, semplicemente non sono zoo.L’altro ieri, secondo il Telegraph, un ulteriore deciso intervento delle autorità. Niente più spettacoli circensi, mentre gli zoo dovranno finirla di servire nel piatto quanto prima esposto in gabbia. Ovviamente anche in Cina esiste la politica dello zoo utile, ovvero giustificarsi con la difesa delle specie in via di estinzione. Solo che queste, come in tutto il mondo, nella stragrande maggioranza dei casi servono a riempire le gabbie e mai torneranno in natura.
Non solo. Proprio il Panda, simbolo mondiale della conservazione, in Cina continua a rischiare per la perdita del suo habitat, mentre gli zoo lo utilizzano ne più e ne meno come un dono diplomatico. Speriamo che la finiscano anche con questi scambi. Sarebbero i primi …. (GEAPRESS)