Secondo i primi dati relativi ai cento negozi dianimali monitorati da AIDAA in tutta Italia le vendite dei cucciolidall'inizio di dicembre alla vigilia di Natale sono scese del 44% in particolare i cani venduti sono scesi a 457 rispetto ai 780 dello scorso anno (- 42,5%) i cuccioli di gatto venduti sono scesi dai 540 dello scorso anno ai 321 di quest'anno (-40,6) e' andata molto meglio con le tartarughe d'acqua le cui vendite sono scese da 882 esemplari dello scorso anno ai 431 di quest'anno con un decremento di circa 52 punti percentuali.
In diminuzione anche le vendite di uccellini, ed altri animali domestici, mentre crescono leggermente i pesci tropicali, e piu' in generale gli acquari.
Complessivamente il dato di diminuzione si attesta attorno al 34% e questo se fosse confermato su scala nazionale vorrebbe dire che i cuccioli e gli altri animali domestici venditi nel periodo natalizio passerebbero dai circa 350.000 dello scorso anno a 231.000 con importanti numeri in discesa per quanto riguarda i cuccioli di cani e gatti.
Ovviamente - annota l'organizzazione animalista - questi sono gli auspici, infatti buona parte del mercato dei cuccioli (specialmente quelli importati dall'est) avviene via internet, e nel caso specifico le segnalazioni di cani acquistati via internet che si sono rivelati malati o che sono addirittura morti sono in aumento del 3% rispetto allo scorso anno e questo non lascia ben sperare anche sul dato complessivo degli animali venduti.
AIDAA ha anche avviato una petizione per chiedere che nel periodo natalizio vengano vietate le vendite dei cuccioli degli animali.
''I primi dati del mercato ufficiale sono incoraggianti anche se si tratta di dati molto parziali, ma comunque degni di menzione- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- la gente che ha acquistato nei negozi pare sia stata piu' consapevole rispetto al passato, forse anche complice la crisi economica. Non e' invece ancora possibile un monitoraggio attendibile dei dati della vendita di cuccioli in particolare cani avvenuta online- continua Croce- e questo e' un settore sul quale sarebbe interessante avviare un osservatorio del fenomeno magari congiunto tra noi associazioni animaliste e le organizzazioni commerciali che radunano gli esercenti che si occupano di negozi di animali, anche perche' il commercio illegale che spesso avviene attraverso il web e' negativo sia per gli animali ma anche per l'immagine della stessa categoria dei commercianti, dopo le vacanze chiederemo alle associazioni di categorie dei commercianti ma anche degli allevatori di aprire un tavolo di confronto per arrivare a costituire tutti insieme un osservatorio sul mercato che non puo' essere bloccato ma sicuramente maggiormente controllato''.(ASCA)