08 marzo 2015

LA DONNA ESPRESSIONE DI LOTTA ANCHE NEL MONDO ANIMALISTA



di Stefano Bovone

8 marzo la Giornata internazionale della donna,ricorre ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne,sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.

In questa giornata vanno ricordate anche le donne che con il loro impegno hanno contribuito e contribuiscono a portare avanti i diritti degli animali,a dare voce a coloro che non possono gridare al mondo le loro sofferenze.

La donna come simbolo di empatia, dal termine greco"εμπαθεια" (empateia),nella sua accezione “dentro al sentimento”,ripresa dai filosofi tedeschi,percepita come essere insieme per agire insieme,perché è solo accrescendo la capacità di sentire l’altro,che si può lottare  per  la parità dei diritti di tutti gli esseri viventi.

Quella  capacità degli esseri umani e di alcuni animali di comprendersi e di provare empatia è stata sempre un vero e proprio mistero per la scienza e per la filosofia fino alla scoperta dei neuroni specchio.

L’empatia è infatti oggi in grado di spiegare anche scientificamente una molteplicità di fenomeni che fino a poco tempo fa erano considerati ,paranormali,illusori o comunque poco rilevanti.

I neuroni sono in grado di attivarsi sia quando noi stessi compiamo un’azione, sia quando qualcun altro la compie. Ad esempio se mentre noi sorridiamo si accendono i neuroni A e B, questi stessi neuroni si attiveranno anche mentre vediamo e ascoltiamo il sorriso di qualcun altro. In poche parole è come se noi partecipassimo al sorriso dell’altro e all’emozione che in qualche modo lo accompagna,attraverso quella sorta di “percezione incarnata” che si attua nel contatto interpersonale.

La donna è il simbolo di tutto questo,simbolo della nascita e della lotta,dell’amore e della compassione,di molti di quei sentimenti che sembrano estranei all’universo maschile.

Molte grandissime donne hanno dedicato tutta la loro esistenza per l’affermazione dei diritti degli animali non umani e non sono solo quelle più famose che hanno raggiunto ormai la popolarità nel mondo,ma tutte quelle, che, anche con piccoli gesti quotidiani,nell’indifferenza della popolazione e nell’umiltà più assoluta lottano. Mi vengono per esempio in mente tutte quelle “gattare”  che si aggirano nelle varie città alle ore più impensate del giorno e della notte per  sfamare le colonie feline,tutte quelle che combattono nel silenzio e non bramano alla fama e alla notorietà ma,con umiltà e passione,da brave mamme ,portano avanti le loro battaglie per coloro che amano e per i più deboli. 

A tutte queste donne e a tutte le donne del mondo,grazie di esistere.