A Cipro l’uccellagione è ormai sotto il diretto controllo della criminalità organizzata. Un giro d’ affari pari a decine di milioni di euro ormai sotto stretto controllo delle organizzazioni criminali. Questo secondo il Presidente della Commissione Economia del Parlamento greco cipriota. Gli fanno eco due parlamentari degli opposti schieramenti, dopo aver ricevuto, in una riunione della Commissione, il Capo dei Guardia Caccia di Cipro che ha illustrato la drammatica realtà del fenomeno, anche sotto il profilo della sicurezza del paese.
A rendere nota la notizia, riportata anche dai giornali ciprioti, è Andrea Rutigliano del CABS (Committee Against Bird Slaughter), il Comitato contro l’uccellagione che ogni anno organizza campi antibracconaggio in Italia, Malta, Francia, Germania e Cipro. Proprio il CABS, nei mesi scorsi, era stato attaccato da altri Parlamentari ciprioti che accusavano i volontari di criminalizzare una pratica di caccia tradizionale.
Nei giorni scorsi Birdlife, il network internazionale che si occupa di protezione degli uccelli e del loro habitat, aveva diffuso i dati relativi alla preoccupante escalation del bracconaggio a Cipro. Non meno di un milione e quattrocentomila uccelli uccisi ogni anno nei distretti di Famagosta e Larnaca. Ad essere particolarmente colpita è la Capinera (… quella di Giovanni Verga) ma anche altri silvidi ed addirittura uccelli rapaci. I passeriformi finiscono bolliti e venduti nei ristoranti.
Proprio i mezzi di cattura di questi uccelli (reti, altre trappole, vischio nei rami) sono neutralizzati ogni anno dai volontari del CABS, tra cui degli italiani. La loro attività è stata più volte messa a serio rischio dalle vedette dei bracconieri i quali, utilizzando auto civetta e vere e proprie sentinelle, hanno il pieno controllo del territorio. Tipico, del resto, della criminalità organizzata.(GEAPRESS)